Conte: «Odio chi mente. Se mi dici una bugia hai vita breve con me»

Lazio News 24 INTERNO

Per diventare una squadra forte ci vuole stabilità, una visione e poi si vede che si va passo dopo passo per ridurre il gap»

Se mi dici una buona bugia, non hai molta fortuna con me.

Meritano di restare lì perché lavorano molto bene, hanno lo stesso allenatore da tempo e lo sostengono.

Antonio Conte, tecnico del Tottenham, ha parlato del suo rapporto con i bugiardi.

Le dichiarazioni dell’allenatore italiano. (Lazio News 24)

Ne parlano anche altri giornali

Conte racconta la sua storia, a qualcuno fischiano le orecchie: “Odio i bugiardi e le bugie” Antonio Conte ha fatto un bilancio della sua carriera spiegando il perché le sue esperienze non sono durate a lungo. (Sport Fanpage)

Prima di tutto io devo stare bene nel club, mi piace sempre l’onestà. Se mi dici una cosa devi rispettarla, non mi piacciono le persone che mi dicono una cosa e poi dopo uno o due anni cambiano le carte in tavola, questo non mi piace. (Tutto Juve)

In pieno stile Antonio Conte. Ecco le parole dell'ex allenatore dell'Inter in conferenza stampa. Marco Macca. Diretto, pungente, deciso. (fcinter1908)

Per diventare una squadra forte ci vuole stabilità, una visione e poi si vede che si va passo dopo passo per ridurre il gap” Tu hai da spendere 100 milioni di sterline per sei giocatori, loro spendono 100 milioni di sterline per uno o due giocatori. (Sport Mediaset)

Prima conferenza stampa della stagione per Antonio Conte , che si appresta a iniziare il suo secondo campionato alla guida del Tottenham . Alla vigilia della sfida contro il Southampton, l’allenatore salentino ha spiegato cosa lo spinge ad accettare o meno un progetto e le condizioni perché tutto vada per il meglio. (Sport Mediaset)

Ma non tutte: il gesto verrà riproposto nel primo e nell’ultimo turno e a ottobre e marzo, nelle due giornate contro il razzismo Quanto basta per fare del Tottenham l’outsider principale della coppia City-Liverpool che ha investito tanto sui nuovi centravanti, Erling Haaland e Darwin Nunez. (Corriere della Sera)