Più didattica a distanza, presidi d'accordo Si parte lunedì in tutte le superiori

L'Eco di Bergamo INTERNO

Le scuole finora si sono comportate bene: si sono organizzate per tutte le evenienze senza aspettare Ministero o Regione e sono riuscite ad aprire garantendo sicurezza al proprio interno.

La scuola va davvero vissuta come un investimento ed è necessario qualche sforzo da parte di tutti per non perdere anche quest’anno».

Tutte le scuole bergamasche già avevano predisposto ingressi e uscite scaglionati, in più i tecnici e i professionali lavoravano già con una parte di lezioni a distanza, perché la loro organizzazione prevede una fascia oraria che non era possibile rimodulare. (L'Eco di Bergamo)

Su altre fonti

E allora domani si tornerà a valutare la chiusura delle superiori. A deciderlo saranno domani i sindaci, chiamati in conclave dal primo cittadino di Viterbo, Giovanni Arena, che ha convocato il comitato di rappresentanza dei sindaci per la sanità. (Il Messaggero)

Non ci sono solo mamme e papà, ci sono anche insegnanti, esperti che tengono laboratori nelle scuole, ci sono gli autisti degli scuolabus che chiedono misure di sostegno economico. A Napoli, invece, continua la protesta delle mamme. (Orizzonte Scuola)

Quindi se la scuola apre alle 7:30 per accogliere i ragazzi alle 8, il bidello andrà via al massimo alle 14.45. Sarebbe questa la soluzione individuata ieri dal Cts per limitare il sovraffollamento degli autobus su cui il distanziamento è inesistente. (Il Messaggero)

Copyright 2020 Riviera Oggi, riproduzione riservata. Un buon rientro a tutti”. (Piceno Oggi)

Un primo passo per scongiurare la DAD è stato fatto ieri in legge di Bilancio. Un problema che è stato oggetto di confronti accesi, con alcune Regioni che hanno chiesto l’attivazione della didattica a distanza per gli studenti più grandi. (Orizzonte Scuola)

La didattica a distanza è un'opzione», sottolinea la preside della scuola che a settembre aveva raccolto la sfida mandando tutti in classe nelle tre sedi. I banchi monoposto, conferma il direttore dell'Ufficio scolastico regionale Stefano Suraniti, in Sicilia sono arrivati solo in due scuole su dieci. (La Repubblica)