Manovra: Ue, ok a Dpb Italia ma spesa corrente finanziata troppo alta

LaPresse INTERNO

(LaPresse) – La Commissione europea ha dato la propria valutazione positiva ai documenti di programmazione finanziaria dei vari paesi Ue.

Strasburgo, 24 nov.

Per l’Italia la raccomandazione è di ridurre la spesa corrente finanziata, tra le più alte nell’Ue assieme a Lettonia e Lituania, e che supera il 3% del Pil

(LaPresse)

Ne parlano anche altre testate

"L'Italia - ha ricordato Gentiloni - è in buona forma in questa ripresa, sta affrontando bene la campagna di vaccinazione e abbiamo buone cifre per la crescita economica di quest'anno e dell'anno prossimo. (Tiscali.it)

(Foto SIR/Commissione europea). “L’economia europea è in forte crescita, ma è soggetta a forti turbolenze: il rapido aumento dei casi di Covid, l’impennata dell’inflazione e gli attuali problemi legati alla catena di approvvigionamento”. (Servizio Informazione Religiosa)

Roma viene però richiamata a limitare la crescita della spesa pubblica corrente. L’Italia viene invitata a “monitorare regolarmente l’utilizzo, l’efficacia e l’adeguatezza delle misure di sostegno ed essere pronta ad adattarle, se necessario, alle circostanze che sopravvengono”. (Servizio Informazione Religiosa)

Il semestre “li aiuterà inoltre ad affrontare i rischi, siano essi emergenti o ereditati dal passato, che possono ostacolare la ripresa. Dovremo altresì concentrarci sul rafforzamento delle imprese, sull’inserimento di un maggior numero di persone in posti di lavoro di qualità, sull’eliminazione degli ostacoli agli investimenti e sul coordinamento delle politiche volte a preservare la sostenibilità di bilancio dell’Ue” (Servizio Informazione Religiosa)

– “L’Italia è in forma, sta affrontando bene la campagna di vaccinazione, ha buone cifre di crescita. Non diciamo no a niente, non facciamo richieste specifiche. (Cronachedi.it - Il quotidiano online di informazione indipendente)

Richiami sulla legge di bilancio che trovano la loro spiegazione nel rapporto sul debito. L’Italia resta un fattore di rischio per l’eurozona, e le intenzioni di Mario Draghi, su cui i partner europei fanno affidamento, non sembrano fugare i dubbi. (La Stampa)