Superbonus, le imprese con i cantieri congelati: "Rischiamo di fallire per crediti"

la Repubblica ECONOMIA

Stefano Crestini, imprenditore edile artigiano di Prato, camuffa in una battuta col suo accento toscano una realtà che Federica Brancaccio, neo presidente Ance, dipinge come "la tempesta perfetta sul settore delle costruzioni", con il rischio che tutto "imploda" con "costi sociali inimmaginabili"

"Siamo al paradosso: ci sono migliaia di imprese che rischiano di fallire per crediti".

(la Repubblica)

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Bisogna quindi attendere per capire se si può parlare di fondi esauriti.La terza considerazione è che il Superbonus è una misura. Resta comunque il nodo delle difficoltà di approvvigionamento.Il reale rischio per il Superbonus è rappresentato dalla cessione del credito. (Edilportale.com)

Per questo, secondo Freni, sarebbe "necessario un intervento definitivo che consenta di superare una volta per tutte le criticità registrate dalle imprese e, al contempo, di evitare i fenomeni elusivi che hanno caratterizzato il passato" IPA/Fotogramma. (Sky Tg24 )

Milioni di euro fermi per il blocco delle cessioni del credito, cantieri bloccati e imprese allo stremo. È l'effetto del blocco sulle cessioni del credito di imposta, previste in origine dai vari bonus edilizi e fermate dalle norme antitruffa. (RomaToday)

Rischio recessione. Alcune modifiche del Superbonus, come l’introduzione dell’attestazione SOA per lavori oltre i 516mila euro, a partire dal 1 gennaio 2023, erano state volute fortemente anche dalle associazioni di settore come Ance, Associazione Nazionale Costruttori Edili Ma i fondi che il governo ha destinato al Superbonus 110% difatti sono già finiti. (Today.it)

Se non si riesce a ottenere la cessione del credito. In alternativa alla cessione del credito, resta sempre la possibilità di utilizzare la detrazione delle spese fino al 110%. In entrambi i casi, le parti si possono accordare per sospendere il contratto in attesa dei nuovi provvedimenti del Governo. (Altroconsumo)

Nel caso del superbonus al 110% la cosa balza molto di più agli occhi perché la spesa per lo Stato è enorme e l'incentivo particolarmente conveniente. Anzi, sussulti ne arrivano, ma per ribadire che il "superbonus fa crescere il Pil" e dunque non va toccato (Today.it)