Non è omosex, è amore. “Il signore delle formiche”, il film manifesto di Amelio a V

Dopo la bolgia di lunedì, il settimo giorno di Venezia 79 è tornato alla routine festivaliera con anteprime, tappeto rosso, conferenze stampa. Il film del giorno è IL SIGNORE DELLE FORMICHE di Gianni Amelio, quarto dei cinque registi italiani in gara per il Leone d’oro, con Luigi Lo Cascio, Elio Germano, l’esordiente Leonardo Maltese, Sara Serraiocco. Walter Hill, il cineasta dei Guerrieri della notte e di 48 ore, col nuovo film, l’applaudito western al femminile DEAD FOR A DOLLAR con Willem Dafoe e Christoph Waltz, fuori concorso, è la passione cinefila di giornata. (Gazzetta del Sud)

Su altri media

Tutto l'amore che poteva legare un giovane intellettuale a un ragazzo di buona famiglia in un film che spreme ogni possibile dolcezza (e durezza) dalle campagne emiliane, dai portici di Piacenza, dai lunghi dialoghi fra maestro e allievo, da quella lingua insieme tenera e contundente. (L'Espresso)

Nell’ultima stagione, trascorsa in prestito in Turchia con la maglia del Besiktas, il centrocampista classe 1990 ha collezionato 26 presenze, mettendo a referto 4 assist in tutte le competizioni. Il regista bosniaco, che era approdato in Liga ed in maglia blaugrana nell’estate del 2020, all’interno dell’operazione che aveva portato alla Juventus il brasiliano Arthur, non ha mai realmente trovato spazio e continuità. (Rompipallone – News sul calcio nazionale e internazionale)

Anche i registi litigano…con i giornalisti. La lite l’ha fatta scoppiare il regista dopo che il giornalista Fabio Ferzetti gli ha posto due domande riguardanti la veridicità storica su due dettagli di finzione che ci sono nel film. (Il Fatto Quotidiano)

Identità, dignità, umanità. Quest’anno il Festival di Venezia si sta occupando di temi che ci riguardano in maniera particolare. Temi universali, sicuramente, ma che ancora oggi hanno bisogno di essere affrontati in molteplici modi. (Lega Nerd)

Presentato in concorso al Festival di Venezia e al cinema dall’8 settembre, Il signore delle formiche di Gianni Amelio ha un merito indiscusso: ricordarci la vicenda di Aldo Braibanti, l’intellettuale che nel 1968 venne condannato a nove anni di carcere – in seguito ridotti a due - con l’accusa di aver plagiato un ragazzo, Edoardo, e di averlo costretto ad avere una relazione sessuale con lui. (Wired Italia)

Il cineasta ha dichiarato: Braibanti è stato dimenticato. La madre per guarirlo voleva mandarlo da padre Pio, invece, gli hanno consigliato di mandarlo in un istituto per malattie mentali, dove è stato curato, si fa per dire: gli hanno distrutto il cervello, (MYmovies.it)