Gli USA minacciano la Cina perché vicina alla Russia, ma la civiltà del dollaro è ormai al tramonto

Gli USA minacciano la Cina perché vicina alla Russia, ma la civiltà del dollaro è ormai al tramonto
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E adesso gli Stati Uniti minacciano direttamente di fare sanzioni contro la Cina. La scusa è quella secondo cui la Cina è vicina alla Russia e inoltre vi sono istituti finanziari legati alle armi. Nelle scorse settimane e negli scorsi mesi abbiamo assistito imperterriti a sanzioni contro la Russia, contro l’Iran e contro il Venezuela. Adesso non può che essere la volta della Cina. La civiltà del hamburger, l’abbiamo capito, sanziona democraticamente tutti quegli Stati che per una ragione o per un’altra si rifiutano di genuflettersi alla libido dominante del leviatano talassocratico a stelle e strisce. (Radio Radio)

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Secondo quanto scrive il quotidiano statunitense Wall Street Journal, gli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di sanzionare le banche cinesi allo scopo di aumentare le pressioni su Pechino affinché smetta di sostenere la produzione militare della Russia (Il Fatto Quotidiano)

Il politico americano ha anche aggiunto: “Credo che quello che vediamo oggi sia un prodotto delle relazioni tra Cina e Russia. Lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken al termine del G7 a Capri. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Blinken arrivato in Cina, seconda visita in un anno

. La Cina ha definito "infondate le accuse degli Usa sul sostegno militare" di Pechino alla Russia, impegnata nella sua guerra contro l'Ucraina. (Il Messaggero Veneto)

Milano, 24 apr. - Antony Blinken è arrivato in Cina per la sua seconda visita in meno di un anno. Il segretario di Stato americano ha come missione di aumentare la pressione su Pechino su questioni sul suo sostegno alla Russia nella guerra con l'Ucrain. (Il Sole 24 ORE)

Una nuova dimostrazione è attesa dalla missione a Pechino di Antony Blinken (24-26 aprile). Il Segretario di Stato porta con sé almeno tre moniti che ricordano il «big stick» di Roosevelt:1) Washington non è disposta ad osservare ancora senza reagire il flusso di aiuti cinesi alla guerra di Putin in Ucraina;2) Gli americani hanno deciso di contrastare l’aggressività della Marina cinese nei confronti delle Filippine;3) Sul fronte economico, ci sarà una risposta alla nuova invasione di prodotti industriali sotto costo architettata da Xi Jinping per scaricare sul mercato americano (ma anche europeo) l’eccesso di produzione cinese. (Corriere della Sera)