Crescita zero in Germania nell'ultimo trimestre del 2019

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Alla stagnazione degli ultimi mesi del 2019 hanno contribuito innanzitutto il conflitto commerciale fra Usa e Cina, e le incertezze su Brexit.

La Deutsche Bank ha già previsto, proprio a causa del Covid-19, una recessione tecnica nei primi tre mesi del 2020 a Berlino.

Milano - Crescita zero, per la Germania, nell'ultimo trimestre del 2019: l'istituto di statistica generale ha certificato la stagnazione della locomotiva tedesca di fine anno. (The MediTelegraph)

Ne parlano anche altri media

Grossa incognita per gli investimenti nel 2020: a mettere a rischio la possibile ripartenza potrebbe essere anche l’epidemia del Coronavirus. A tutto ciò, a inizio 2020, si è aggiunta l’incognita Coronavirus. (Innovation Post)

"L'economia tedesca rimane bloccata tra un solido consumo privato e un settore manifatturiero paralizzato", commenta Carsten Brzeski, capo economista di Ing per la Germania, dopo il dato sul Pil che ha mostrato nel quarto trimestre del 2019 una stagnazione con una variazione nulla (0%) rispetto al trimestre precedente, deludendo le attese degli analisti che si aspettavano una crescita dello 0,1%. (Finanza.com)

A inizio 2020 persiste una sostanziale stagnazione, che segue la flessione di fine 2019 (-0,3% stimato nel 4° trimestre). E’ trainato dai mercati di Svizzera e Giappone; pesa la crisi dell’industria in Germania e vanno male le vendite negli USA, per i nuovi dazi. (Sicilianews24)

Il Cpi è aumentato dello 0,1% a gennaio, nonostante le attese fossero in linea con i tre mesi precedenti per un incremento dello 0,2%. Come accennato precedentemente, l’indice ha registrato una crescita grazie al costo dei prodotti alimentari, dei servizi di assistenza medica e degli affitti, quest’ultimo aumentato del 0,4%. (Finanza Operativa)

Il(Light Sweet Crude Oil)e avanza a 52,1 dollari per barile nonostante il, nel 2020, da parte dell'e dell'(AIE).Invariato lo spread, che si posiziona a +135 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si attesta allo 0,91%. (Il Messaggero)

Tra i rischi il Csc segnala l'emergenza sanitaria legata al coronavirus in Cina che ha gia prodotto "effetti negativi reali in trasporti, turismo, consumi domestici, attivita' di molte imprese, spesso parte di catene del valore internazionali. (Il Sole 24 ORE)