Libia: Conte, "cessate il fuoco condiviso da tutti gli attori e duraturo". L'annunciata presenza di Haftar "è un ottimo segnale"

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Servizio Informazione Religiosa ESTERI

“Non possiamo pensare – ha precisato il premier – che la comunità internazionale possa in modo impositivo e arrogante decidere il destino e il futuro della comunità libica, per quanto la comunità libica attualmente sia molto divisa”.

Così il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, incontrando la stampa ad Algeri dove ha incontrato Abdelmadjid Tebboune e Abdelaziz Djerad, rispettivamente presidente e primo ministro della Repubblica Algerina democratica e popolare. (Servizio Informazione Religiosa)

Ne parlano anche altri giornali

Il Generale, invece, prende tempo. La tregua tra Fayez Sarraj e Khalifa Haftar in Libia c’è ma ancora non è ufficiale. A Mosca il premier del GNA firma, ma chiede che l’LNA si ritiri sulle posizioni prima del 4 aprile 2019. (Difesa e Sicurezza)

Il maresciallo Khalifa Haftar non ha firmato l’accordo di cessate il fuoco con il governo di accordo nazionale guidato da al-Sarraj, abbandonando il meeting di Mosca. Dal ministero della Difesa russo è però giunta una nota pubblicata da Interfax che richiede due giorni di tempo per la firma “per discutere il documento con i leader delle tribù che sostengono l’esercito nazionale libico”. (DailyMuslim.it)

La Libia sta vivendo un momento di tregua al conflitto che la infiamma: si tratta però di una situazione temporanea a cui si sperava di dare una veste definitiva. A tale scopo sono stati convocati a Mosca sia Fayez al Serraj, primo ministro libico, e il maresciallo Khalifa Haftar. (BeFan)

Ripresi gli scontri a sud di Tripoli. Niente accordo a Mosca sulla pace in Libia. Intanto, secondo l'emittente televisiva degli Emirati Arabi Uniti Al Arabiya sarebbero già ripresi i combattimenti a sud di Tripoli. (LaPresse)

Il presidente iraniano Hassan Rohani ha firmato la legge che classifica come «terroriste» le forze armate Usa in risposta alla definizione americana delle Guardie della rivoluzione islamica come «organizzazione terroristica». (Italia Oggi)

È insieme che bisogna lavorare verso un nuovo approccio, che coinvolga tutti al tavolo del dialogo. Anticipata dall'agenzia Novosti e confermata da fonti del Cremlino, il generale Khalifa Haftar e il premier del governo di Tripoli, Fayez al Serraj, lunedì sono a Mosca per un incontro organizzato dai ministeri della Difesa e degli Esteri di Russia e Turchia. (Fai Informazione)