Fusione a confinamento magnetico: Eni ci crede

Punto Informatico ECONOMIA

Eni ha identificato nella fusione a confinamento magnetico una delle strade più promettenti ed ha pertanto iniziato ad investire in questa direzione.

Di qui la ricerca verso fonti pulite alternative che possano realmente offrire un approdo alla produzione dell'energia di domani.

Eni ha annunciato un importante traguardo nella ricerca per la produzione di energia pulita.

La fusione a confinamento magnetico. (Punto Informatico)

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Stadio successivo, Arc, l’impianto destinato a immettere energia da fusione nella rete elettrica (ma bisognerà aspettare il prossimo decennio, ndr). Secondo la controllata di Eni, Cfs, “i magneti CFS HTS consentiranno campi magnetici significativamente più forti e, di conseguenza, tokamak significativamente più piccoli”. (Wired.it)

Il contesto. La fusione a confinamento magnetico promette una vera e propria rivoluzione in campo energetico perché, una volta sviluppata a livello industriale, permetterebbe di avere a disposizione una fonte di energia pulita, sicura e praticamente inesauribile. (AGI - Agenzia Italia)

Il cammino è ancora lungo: il primo impianto sperimentale vedrà la luce nel 2025 e solo nel 2031 la tecnologia sarà disponibile. Abbiamo dimostrato che è possibile generare un campo magnetico più elevato possibile e in grado di contenere il plasma che un domani genererà l’energia dal processo di fusione. (Il Sole 24 ORE)

Un annuncio storico quello fatto oggi da Eni che con la CFS (Commonwealth Fusion Systems), società spin-out del Massachusetts Institute of Technology di cui l’azienda italiana è il maggiore azionista, ha condotto con successo il primo test al mondo del magnete con tecnologia superconduttiva HTS (HighTemperature Superconductors) che assicurerà il confinamento del plasma nel processo di fusione magnetica. (Sputnik Italia)

“Una quantità pari a una bottiglietta da mezzo litro basterà ad alimentare per un anno una centrale da 150-200 Mw” – spiega Francesca Zarri, Director Technology, R&D & Digital del gruppo di San Donato. (QuiFinanza)

Per Eni, la fusione a confinamento magnetico occupa un ruolo centrale nella ricerca tecnologica finalizzata al percorso di decarbonizzazione, in quanto potrà consentire all’umanità di disporre di grandi quantità di energia prodotta in modo sicuro, pulito e virtualmente inesauribile e senza alcuna emissione di gas serra, cambiando per sempre il paradigma della generazione di energia e contribuendo a una svolta epocale nella direzione del progresso umano e della qualità della vita» (La Stampa)