ISTAT: NEL 2020 CALA LA PRESENZA DI STRANIERI IN VALSASSINA

Valsassinanews INTERNO

4 Maggio 2021. VALSASSINA – Secondo i dati Istat i cittadini stranieri residenti in Valsassina al 31 dicembre 2020 sono 1.213, in pratica il 5,91 % della popolazione.

A fine del 2017 gli stranieri in Valle erano 1.331 mentre nel 2015 i “non italiani” residenti in Valsassina erano 1.304 ma rappresentavano il 12% della popolazione

Il comune con più stranieri è Ballabio (304) ma quello dove la percentuale di “non italiani” più alta è il comune di Taceno con il 10,78% dei suoi residenti di origine straniera. (Valsassinanews)

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Sono comunque numerose, e concentrate nel Nord-Ovest, le province che nel 2020 perdono almeno l'1% della popolazione. Con l'eccezione del Trentino-Alto Adige, dove la popolazione è aumentata dello 0,4 per mille, tutte le regioni sono interessate da un decremento demografico. (La Provincia Pavese)

Tra il 2019 e il 2020 il numero dei morti è cresciuto del 18%, la speranza di vita scende di oltre 1 anno e il Covid miete vittime più del previsto. Al 1° gennaio 2021 i residenti in Italia ammontano a 59 milioni e 259 mila, -384 mila rispetto all’anno precedente (Il Capoluogo)

Nel 2020 i decessi totali in Italia sono stati 746 mila, il 18% in più di quelli del 2019. Il Covid ha causato in Italia almeno 99 mila decessi in più di quanto atteso, secondo il Sistema di Sorveglianza Nazionale integrata dell’Istituto Superiore di Sanità. (Open)

Si registrano infatti, per mille abitanti, 7 neonati e 13 decessi. A livello complessivo gli effetti sono evidenti: a fronte di appena 404mila nascite, quindi, vengono a mancare 342mila unità. (leggo.it)

Lo rivela l'Istat nel suo rapporto sugli indicatori demografici 2020. Secondo il Sistema di Sorveglianza Nazionale integrata dell'Istituto Superiore di Sanità, nel corso del 2020 sono stati registrati 75.891 decessi attribuibili in via diretta al Covid-19. (ilmessaggero.it)

(LaPresse) – Il volume nasce quindi per raccontare questo pezzo di storia: la storia di un dialogo tra due culture, quella italiana e quella svedese, che qui si incontrano e confrontano, ma soprattutto la storia dell’edificio e del progetto di Gio Ponti, che in questa occasione collaborò con l’architetto svedese Ture Wennerholm, oltre che con Pier Luigi Nervi all’ideazione dell’auditorium e con Ferruccio Rossetti all’ampliamento dell’atrio di ingresso (LaPresse)