Il governo inaugura il Def a tradizione orale: un documento vuoto, una pagina bianca

Il governo inaugura il Def a tradizione orale: un documento vuoto, una pagina bianca
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Partito Democratico INTERNO

“Il governo ha presentato un DEF solo tendenziale, senza la parte programmatica, senza dire cosa ha intenzione di fare per la prossima manovra di bilancio. Il governo politico non ha una politica economica”. Così il senatore Antonio Misiani, responsabile Economico del Pd, intervenendo nell’aula di palazzo Madama in sede di discussione del DEF. In seduta quasi contemporanea, Camera e Senato sono state chiamate a discutere e votare le risoluzioni sul Documento di economia e finanza. (Partito Democratico)

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Ore 9 - Aula La Camera è convocata lunedì 29 aprile alle ore 10. (Camera dei Deputati)

ROMA – C’è l’ok del Parlamento per il Def. Camera e Senato hanno approvato nel pomeriggio le risoluzioni di maggioranza al Documento di Economia e Finanza 2024. di Vittorio Di Mambro Rossetti, Mirko Gabriele Narducci e Nadia Cozzolino (Dire)

“Noi abbiamo definito il Def un documento elettorale, perché quando Giorgetti dice non ci sono le regole, dice una cosa non vera”. Lo ha detto Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil, rispondendo a una domanda sul Def a margine di un flash mob del sindacato a Napoli contro le morti sul lavoro. (LAPRESSE)

Il decreto senza numeri e i nuovi vincoli Ue in arrivo: conti, servono circa 20 miliardi

Via libera del Parlamento al Def. Nelle Aule di Camera e Senato sono state approvate le risoluzioni di maggioranza, in linea con le scelte del governo. A Palazzo Madama i voti favorevoli sono stati 96, i voti contrari 66 e gli astenuti 2. (Trentino)

La scatola è vuota per metà e quel che manca è proprio quel che più conta: quanto e come il governo può spendere, la parte programmatica. Il Def arriva in Parlamento e supera a vele spiegate la prova del voto. (il manifesto)

Il decreto è arrivato per la prima volta alla Ragioneria generale dello Stato lunedì, meno di ventiquattr’ore prima del momento in cui avrebbe dovuto essere approvato in Consiglio dei ministri. Sarebbe dovuto andare al varo non solo senza aver individuato le coperture, ma senza neppure un’idea delle coperture necessarie: gli oneri, semplicemente, non erano stimati. (Corriere della Sera)