Ecco chi avrà 900 euro in più in busta paga con la nuova Irpef

il Giornale INTERNO

Per cominciare ad avere un beneficio concreto, comunque, bisogna partire dai 40mila euro di reddito a salire fino ai 50mila euro

Per le due aliquote dei redditi dai 15mila ai 55mila euro, invece, le imposte scendono dal 27% e 38% al 25% e 35%.

Il 75% del taglio Irpef riguarda il secondo e il terzo scaglione, a cui appartengono circa 21 milioni di lavoratori, con redditi che vanno dai 15mila ai 55mila euro all’anno. (il Giornale)

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Nulla cambia per i redditi più bassi, fino a 15.000 euro, e per quelli più alti, da 75.000 euro in su: le aliquote restano invariate, pertanto pagheranno – sempre sulla carta – la stessa Irpef. Con la riforma approvata dai gruppi di maggioranza, lo schema diventa così:. (Adnkronos)

Scettici anche i sindacati, che lamentano uno scarso coinvolgimento da parte del governo nella stesura della riforma Come si vede dal confronto tra le due tabelle, i redditi più bassi — fino a 15 mila euro — non avranno nessun beneficio dalla riforma e continueranno a pagare il 23%. (The Submarine)

Il grafico sotto mostra in maniera molto semplice questi cambiamenti: in blu vediamo lo scenario attuale, in rosso lo scenario post-riforma. La strada da fare è ancora lunga, l’auspicio è che l’accordo sulle aliquote sia solo un primo passo (Econopoly)

La maggior parte di questi fondi saranno destinati ad una riforma dell’Irpef, l’imposta progressiva sulle persone fisiche, e sull'eliminazione dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) per partite iva e ditte individuali. (GenovaToday)

Non si tratta, però, di una cattiva notizia, in quanto nonostante l’addio del bonus “Renzi” ci saranno comunque notevoli vantaggi per i lavoratori (e non solo). Va detto che al momento la rimodulazione delle aliquote Irpef sembra essere sbilanciata sui redditi medi e medio alti (Money.it)

L’accordo prevede una riduzione fiscale: in particolar modo, le aliquote Irpef scendono da cinque a quattro. Il viceministro Pichetto ha precisato che la riforma dell’Irpef (oltre al taglio dell’Irap, altra misura sulla quale si è già arrivati ad un accordo) rappresenta un primo passo strutturale, non solo per il 2022. (Scuolainforma)