Distributori: indetto uno sciopero per il 25 marzo

AlVolante INTERNO

Uno sciopero di questa portata rischia di avere un forte impatto sulla filiera dei trasporti, in primis quelli per la grande distribuzione, in un momento delicato come questo.

Attraverso lo sciopero, inoltre, le associazioni chiedono maggiori tutele sanitarie per gli addetti delle aree di servizio.

gestori delle aree di servizio sono fra le categorie professionali più colpite dall’emergenza sanitaria, infatti il loro giro d'affari si è ridotto dell'85% a seguito delle ordinanze che impongono lo stop alla circolazione per limitare la diffusione del coronavirus (AlVolante)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Lo annunciano in una nota iDi conseguenza: da, compresi raccordi e tangenziali; e,", si legge nella nota.I sindacati ricordano che sono ", il" mettendo a rischio "la propria salute, presidiando fisicamente il territorio, rimanendo dove sono sempre state e dove ogni cittadino di questo Paese è abituato a trovarle ogni giorno, vale a dire in mezzo alla strada". (Il Messaggero)

Chiusura dei benzinai per Coronavirus a partire dal 25 marzo 2020. Conseguenze sciopero dei benzinai: a rischio i trasporti della merce di prima necessità. La chiusura dei benzinai a seguito dello sciopero mette seriamente a rischio i trasporti delle merci e dei beni essenziali, in questa delicata fase d’emergenza causata dal Coronavirus. (NEWSAUTO)

"Da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare nè il necessario livello di sicurezza sanitaria, nè la sostenibilità economica del servizio. I benzinai lamentano di essere i "dimenticati" di questa fase di crisi senza precedenti con le loro attività ridotte dell'85 per cento, e in risposta annunciano che chiuderanno gradualmente le stazioni di rifornimento. (La voce di Rovigo)

Redazione. ULTIMA MODIFICA: 25 marzo 2020, 00:47 "Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio. (Cuneodice.it)

Non è uno sciopero, precisa Bruno Bearzi, vicesegretario di Figisc-Anisa, ma la denuncia che dopo un mese di inascoltati appelli a governo, concessionari autostrade e compagnie comincerà ad avvenire l'inevitabile: le gestioni autostradali prima, per i costi annessi, e poi per gli altri impianti non ci sono, o non ci saranno, più le risorse per l'approvvigionamento di carburante. (TGR – Rai)

Chi volesse approfondire può chiedere conto a governo, concessionari autostradali, compagnie petrolifere e retisti indipendenti: a ciascuno di essi compete fare per intero la propria parte se si vuole assicurare la distribuzione di benzina e gasolio". (Live Sicilia)