Mafia, verdetto ribaltato: condannato a sei anni l'ex senatore D'Alì

La Sicilia INTERNO

L’ex senatore di Fi Antonio D’Alì, protagonista di alterne vicende giudiziarie, è stato condannato a sei anni di reclusione dalla corte d’appello di Palermo, tornata a pronunciarsi sulle imputazioni contestate al politico dopo l’annullamento in Cassazione della prima sentenza d’appello.

Nel gennaio 2018 la sentenza d’appello del 2016 venne annullata dalla Cassazione che ordinò il nuovo processo d’appello. (La Sicilia)

Se ne è parlato anche su altre testate

Nella lista dei presunti falsi testi anche il pentito Giovanni Ingrasciotta e il prefetto Carlo Mosca deceduto però di recente. La condanna, per essere superiore ai cinque anni, potrebbe essere seguita da un ordine di carcerazione, la cui competenza della Procura Generale di Palermo (La Stampa)

Antonio D’Alì, ex senatore di Forza Italia e sottosegretario all’Interno è stato condannato a 6 anni dai giudici della corte d’appello di Palermo. D’Alì era imputato di concorso esterno in associazione mafiosa nel processo d’appello bis celebrato dopo che la corte di cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza della corte d’appello di Palermo. (EcodiSicilia)

I giudici hanno dichiarato prescritti i reati del periodo precedente. D'Alì è accusato di avere "contribuito al sostegno e al rafforzamento di Cosa nostra, mettendo a disposizione dei boss le proprie risorse economiche, e, successivamente, il proprio ruolo istituzionale di senatore della Repubblica e di sottosegretario di Stato" (Adnkronos)

Per i pm, che avevano chiesto la condanna a 7 anni e 4 mesi, l'ex senatore trapanese avrebbe avuto rapporti con le cosche e con esponenti di spicco dell'organizzazione come il superlatitante Matteo Messina Denaro, Vincenzo Virga e Francesco Pace, fin dai primi anni '90, e avrebbe cercato l'appoggio elettorale delle "famiglie". (Notizie - MSN Italia)

Così la corte d’Appello di Palermo. La corte d’Appello di Palermo ha condannato a sei anni di reclusione Antonio D’Ali, ex senatore di Forza Italia ed ex sottosegretario agli Interni. (BlogSicilia.it)

Nelle prime due sentenze dopo quella data, i rapporti tra Cosa nostra e l'allora senatore non erano stati ritenuti provati. (Nuovo Sud)