Sostegni bis: assegno per i separati, stop alla prima rata IMU per le imprese, le misure principali

Wall Street Italia INTERNO

Lo prevede la bozza del Dl Sostegni bis che amplia la platea dei beneficiari giovani (oggi under 35 con un lavoro atipico)

Sostegni bis: imprese, stop alla prima rata IMU. Tra le misure a favore delle imprese in difficoltà, oltre ai nuovi contributi a fondo perduto per le partite IVA, spicca anche l‘esenzione al pagamento della prima rata Imu per le imprese che lo scorso anno hanno subito cali di fatturato del 30% rispetto al 2019. (Wall Street Italia)

Su altre fonti

Esonero Imu e sconto su tassa rifiuti 2021. Saranno esonerati dal pagamento della prima rata Imu le imprese in difficoltà beneficiarie dei contributi a fondo Spuntano nuove agevolazioni che dovrebbero essere più corpose rispetto a quelle precedenti per rilanciare l’economia italiana colpita duramente dal Covid 19. (Gazzetta Jonica)

Il ministro ha ricordato che “l’idea è di partire da luglio, perché l’impegno di fronte al Paese c’è: oggi le famiglie italiane hanno bisogno di ulteriori risorse. Bonetti ha sottolineato che “l’obiettivo è far sì che tutti i nuclei familiari si trovino in condizione di ‘segno più’, non ‘meno’ (LaPresse)

Presenti all’iniziativa il sindaco, Ciro Bonajuto, il Prefetto di Napoli, Marco Valentini e il Questore di Napoli, Alessandro Giuliano. La ministra ha inaugurato nel comune napoletano un centro antiviolenza. (LaPresse)

Esenzione pagamento prima rata IMU: quali sono i requisiti? L’esenzione dal pagamento della prima rata IMU spetta agli immobili posseduti dai soggetti passivi che hanno i requisiti per beneficiare dei contributi a fondo perduto del Decreto Sostegni 1. (Alphabet City)

Come noto la Legge di Bilancio 2021 ha previsto la cancellazione della prima rata Imu per i settori del turismo e dello spettacolo. Tra le novità in fase di adozione ci sarebbe l’allargamento della platea per i beneficiari dello sconto sulla prima rata Imu. (CASA&CLIMA.com)

Roma, 6 mag. Lo ha annunciato il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, al termine della discussione generale (LaPresse)