Eni, indagini a Brescia: per pm Storari ex manager Armanna inquinava caso

Sky Tg24 INTERNO

A quanto si è saputo, infine, tra l'aggiunto De Pasquale e il pm Storari non ci sarebbe stata mai un'interlocuzione verbale su questi temi e nemmeno un vero scontro.

Agli atti dell'inchiesta bresciana ci sono le mail inviate dal pm Storari ai vertici dell'ufficio, in particolare tra gli ultimi mesi del 2020 e l'inizio del 2021.

A quanto si apprende, nelle mail, inviate dal pm Storari (pure lui indagato a Brescia per il caso dei verbali dell'avvocato Piero Amara e i contrasti con i vertici del suo ufficio) ai vertici dell'ufficio, il magistrato faceva notare la inattendibilità dell'ex manager Eni Vincenzo Armanna. (Sky Tg24 )

Ne parlano anche altri media

Ieri la notizia che i pm milanesi Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Brescia. Si tratterebbe, in particolare, di chat «costruite ad arte» da Vincenzo Armanna con un testimone compiacente con accuse contro altri imputati, finite nel processo Eni-Nigeria. (ilGiornale.it)

In atti le mail a vertici ufficio, 'è dannoso sentirlo ancora' Eni. Materiale che i due pubblici ministeri non hanno messo a disposizione delle difese e del Tribunale durante il processo pur avendo consapevolezza, questa è l'ipotesi, delle false accuse. (Rai News)

In requisitoria De Pasquale sostenne che la controritrattazione della ritrattazione di Armanna dovesse essere valutata a carico di Descalzi come prova dell’aver tentato di far ritrattare Armanna tramite l’avvocato esterno Eni Piero Amara (arrestato martedì a Potenza) e il capo del personale Eni Claudio Granata. (Corriere Milano)

Descalzi e Granata sono da tempo indagati dalla Procura di Milano proprio per il ruolo che avrebbero avuto nel depistaggio giudiziario accreditato in aula da Armanna con la conferma di Amara nei verbali ai pm. (Corriere Milano)

La procura di Brescia, competente a giudicare i magistrati milanesi, ha iscritto nel registro degli indagati il procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e il pm Sergio Spadaro, per la loro gestione delle prove nel processo Eni Nigeria. (La Sentinella del Canavese)

La segnalazione del procedimento a carico dei due magistrati è arrivata al procuratore generale della Cassazione Salvi, al Csm e al Ministero della Giustizia. Ma “non è questo l’episodio più importante” sulla cui base i due magistrati sono stati indagati. (Il Riformista)