Il medico irride la Viola: “Sì a vino e culatello, vi spiego perché”

Nicola Porro SALUTE

Un bicchiere di vino e passa la paura. Senza esagerare, ovviamente. Ma soprattutto senza dare troppo peso ai lunghi articoli vergati da Sua Santità immunologica, Antonella Viola, l’insigne scienziata che da esperta di Covid s’è fatta pure esperta enologa. I fatti li conoscete, ne abbiamo parlato a più non posso. Ma oggi non potevamo non registrare la lettera che Pietro Cavalli, un medico, ha inviato al Quotidiano Sanità e che merita di essere letta da cima a fondo. (Nicola Porro)

La notizia riportata su altri giornali

Lo scontro fra scienziati e non solo dopo le parole della professoressa di origini pugliesi: "Il vino danneggia il cervello e aumenta il rischio di tumori". Sulla sua stessa linea Pier Luigi Lopalco, decisamente contrario Matteo Bassetti (La Repubblica)

C'è anche l'Italia tra questi e mentre il governo di Giorgia Meloni lavora per evitare il collasso di una delle eccellenze italiane riconosciute all'estero e richieste in tutto il mondo, gli italiani, invece di fare fronte comune in difesa di un prodotto locale, seguono l'onda e si schierano contro. (ilGiornale.it)

Il medico epidemiologo, ex direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto dei tumori di Milano, spiega come l’alcol è correlato alle malattie. Per la popolazione femminile c’è un rischio ulteriore. (Corriere della Sera)

La scintilla della polemica coincide con il pieno appoggio dato da Viola alla decisione dell’Irlanda di equiparare alcool e sigarette nonché di inserire nelle etichette dei prodotti che lo contengono opportuni avvertimenti circa i danni che essi possono provocare alla salute. (AostaSera)

È vero che il vino fa male? La risposta della neurobiologa Sandra Moreno di Capital Web (Radio Capital)

«Una dose moderata di vino non è che non faccia male: fa addirittura bene. Così il professor Giovanni De Gaetano, tra i fondatori e primo direttore del “Mario Negri Sud” e dei Laboratori di ricerca dell’università Cattolica del Molise, oggi responsabile del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’Irccs Neuromed di Pozzilli (Isernia), e il professore emerito di Biochimica dell’università di Padova, Fulvio Ursini, entrano nel dibattito esploso all’interno del mondo scientifico, da quando l’immunologa Antonella Viola in un’intervista ha dichiarato che anche una dose minima di vino è cancerogena come l’amianto, che chi beve un bicchiere al giorno ha il cervello più piccolo e che l’unica dose sicura è zero, dunque che la proposta dell’Irlanda di denunciare in etichetta la pericolosità del vino, come avviene per le sigarette, è sacrosanta. (Avvenire)