Gramellini: “In Italia il merito scolastico non è mai esistito. Non si è mai trovato un criterio per misurarlo che non siano i quiz”

Tecnica della Scuola INTERNO

Il dibattito sul merito, dopo l’annuncio della denominazione del dicastero di Viale Trastevere come Ministero dell’Istruzione e del Merito, continua a tenere banco. Il tema del merito a scuola è stato al centro del Caffè con Gramellini di ieri, 25 ottobre, la rubrica del giornalista Massimo Gramellini a Il Corriere della Sera. Due diverse declinazioni del concetto di merito “Il ministro dell’Istruzione e del Merito non riesce a capacitarsi delle critiche suscitate dalla nuova denominazione del suo dicastero. (Tecnica della Scuola)

La notizia riportata su altre testate

Ad intervenire con l'Adnkronos sulle polemiche innescate sulla definizione e la conformazione delle deleghe che la premier Giorgia Meloni ha assegnato ai ministri, nello specifico per quanto riguarda il mondo della scuola al ministero dell'Istruzione e Merito, è il presidente emerito della Corte costituzionale, Cesare Mirabelli, che citando l'articolo 34 della Costituzione ricorda che si tratta di un principio costituzionale stabilito "per garantire l'ascensore sociale a chi ha capacità e il merito per essere sostenuto fino ai più alti gradi degli studi, che non sono solo quelli universitari ma anche successivi". (Adnkronos)

Se lo chiede la deputata del Pd, Ilenia Malavasi, che su Facebook scrive a proposito della parola Merito aggiunta a Ministero dell’istruzione. Malavasi (PD): “Merito usato in modo strumentale. Prima combattere le disuguaglianze” Di (Orizzonte Scuola)

C’era una volta, non tanto tempo fa, il Ministero della Pubblica Istruzione, poi diventato Ministero dell’Istruzione, successivamente accorpato all’Università e alla Ricerca, meglio conosciuto con l’acronimo M. (LegnanoNews.com)

Stiamo facendo una polemica sul nome. Nessuna contraddizione dunque.. (Adnkronos)

Collettiva.it (FLC CGIL)

L’assenza di una spiegazione ufficiale ha alimentato le più svariate interpretazioni ma, lo diciamo chiaramente, la faccenda non è derubricabile a questioni di lana caprina, perché dal significato potrebbe discendere un cambiamento sostanziale nell’idea che abbiamo della scuola e di come l’abbiamo intesa fino ad oggi. (ravennanotizie.it)