Lavapiatti chiede la sua paga al titolare, gestore di un lido, che in tutta risposta la picchia

La Sicilia INTERNO

Nel minuto di girato rimasto in rete, la donna ha ripreso le fasi dello scontro, prima verbale e poi fisico, con il datore di lavoro.

La donna, in particolare, ha raccontato ai militari di essere stata aggredita e insultata dal gestore del lido che l’aveva assunta.

Per il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, «il lavoro, che non deve in alcun modo somigliare alla schiavitù, si paga, sempre»

L'episodio ha scatenato un coro di reazioni sdegnate nei confronti del datore di lavoro e di solidarietà nei confronti della lavoratrice. (La Sicilia)

Su altri giornali

Intanto, però, il video dell'aggressione postato in diretta su una pagina dedicata di un social network è diventato virale. Ha chiesto di essere retribuita per il lavoro prestato come lavapiatti ma ha ricevuto schiaffi e pesanti insulti. (ilGiornale.it)

Indipendentemente dalla cifra, è la persona che va rispettata. Al di là del caso pratico della cifra, di quello che doveva essere, non doveva succedere un episodio di violenza. (Gazzetta del Sud - Edizione Catanzaro, Crotone, Vibo)

Anche il giorno precedente, subito dopo l’aggressione, ci aveva provato a presentarsi, ma era troppo confusa, sconvolta, con il suo italiano non proprio perfetto aveva difficoltà a spiegarsi. La colpa, spiega la giovane ai microfoni di Repubblica, “aver rivendicato il pagamento delle reali ore lavorate – dieci al giorno, a volte anche di più – e non quelle fittiziamente indicate sul contratto. (StrettoWeb)

Sono arrivati – ha riferito Valentino – tanti messaggi di solidarietà e di disponibilità ad assumere questa lavoratrice, che sta già lavorando in un altro lido. Noi dovevamo essere qui perché intanto quel video non racconta una storia episodica, ma racconta la storia di tanti lavoratrici e tanti lavoratori del settore del turismo che non si vedono riconosciuti i loro diritti. (Corriere della Calabria)

In Calabria a questa gentaglia tutto è permesso perché da noi la Legge non esiste, o meglio la legge protegge questi infami, e umilia chi non può difendersi Pirroncello, insieme alla moglie Deborah, fanno parte di quella “categoria”, appoggiata da politici mafiosi, che si lamentano di non trovare personale per via del reddito di cittadinanza. (Iacchite)

Non c'è cifra che possa essere messa alla pari del rispetto della persona" Un episodio gravissimo che ha portato la giovane a sporgere denuncia alla locale compagnia dei carabinieri. (Gazzetta del Sud - Edizione Catanzaro, Crotone, Vibo)