Sisma in Siria, danneggiata l'antica Cittadella di Aleppo

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I violenti terremoti che hanno colpito Turchia e Siria hanno ucciso migliaia di persone e danneggiato case e strutture, compresi antichi siti culturali e archeologici. A partire dalla cittadella di Aleppo dove è crollato il mulino ottomano all'interno e porzioni delle mura difensive nordorientali si sono incrinate e spaccate. Sono crollati anche "gran parte della cupola del faro della moschea ayyubide", situata all'interno della cittadella, "compreso l'ingresso della torre difensiva mamelucca", secondo quanto affermato dalla Direzione generale delle antichità e dei musei siriana. (Libero Tv )

Ne parlano anche altri media

Durante la notte la Turchia ha aggiornato a 2.921 il numero dei morti in seguito al terremoto di magnitudo 7.9 al confine con la Siria. Il dato porta il bilancio provvisorio complessivo delle vittime del sisma a 4.365: le autorità siriane che da parte loro hanno contato finora 1.444 morti. (Open)

Il mastodontico castello di Gaziantep, che da quasi duemila anni svettava sull'altipiano sito nella parte più occidentale dell'Anatolia sud-orientale della Turchia proteggendo la città nata sulle ceneri dell'antica Antiochia ad Taurum, non esiste più. (Sky Tg24 )

Milano, 7 feb. (LaPresse) – E’ salito a 7826 il bilancio dei morti complessivi, tra Turchia e Siria, del devastante terremoto che ieri ha colpito i due paesi. (LaPresse)

È quanto stima Adelheid Marschang, Senior Emergency Officer dell‘Organizzazione mondiale della sanità (Oms), come riporta il Guardian. Secondo la stima dell'Organizzazione mondiale della Sanità tra loro anche 1,4 milioni i bambini. (LaPresse)

Sono 3.432 i morti accertati in Turchia, 1.597 quelli in Siria. È salito a oltre 5 mila il bilancio delle vittime del devastante terremoto che ha colpito Turchia e Siria nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 febbraio. (Open)

A fuoco i gasdotti, enormi danni al patrimonio culturale. Il bilancio di ieri pomeriggio contava 1541 decessi in Turchia, 538 tra le aree siriane controllate dal governo di Damasco e quelle dell’amministrazione autonoma del Nord-Est, 390 nei territori siriani occupati dalla Turchia o controllati da milizie sunnite. (Il Riformista)