Fine vita, la guerra di Mario contro chi ostacola il suo suicidio assistito

Corriere della Sera INTERNO

«Il tribunale si è già espresso chiaramente ordinando alla Asur di accertare se modalità, metodica e farmaco sono idonei»

L’Associazione Coscioni, che segue il suo caso, aveva indicato al Comitato etico sia le modalità sia il farmaco.

Il Comitato etico che si è occupato di lui ha deciso — è la prima volta in Italia — che ha i requisiti per accedere al suicidio assistito stabiliti dalla Corte Costituzionale nel 2019. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

La regione sostiene che la palla ora passa al tribunale di Ancona, perché il comitato etico non è stato preciso sulle modalità del suicidio assistito. Ecco che allora, disciplinare il suicidio assistito serve, per coprire i casi in cui la legge sulle cure palliative non è applicabile. (L'HuffPost)

Si configurano ormai precise responsabilità per l'omissione dell'intera esecuzione dell'ordine del Tribunale di Ancona. Con una nota dello scorso 23 novembre, la Regione Marche dichiarava che 'sarà il Tribunale di Ancona a decidere se il paziente tetraplegico di 43 anni potrà avere diritto al suicidio medicalmente assistito'. (Il Resto del Carlino)

L'assessore alla Sanità delle Marche Filippo Saltamartini ha chiesto un parere all'Avvocatura regionale dopo l'iniziativa di Mario (nome di fantasia), il 43enne tetraplegico che ha diffidato l'Asur (Azienda Sanitaria Unica Regionale) per mancata verifica sul punto relativo al farmaco letale da utilizzare per il suicidio medicalmente assistito. (La Stampa)

Per me sono un miraggio, ogni giorno sono in balia degli altri e dipendo dall'assistenza e le cure che ricevo. La vita è svegliarsi la mattina e andare a lavoro, la vita è libertà di scegliere ogni giorno cosa fare, chi vedere. (Leggo.it)

Vediamo dunque quando è possibile, per il paziente, accedere al suicidio assistito. La vicenda ha visto un paziente tetraplegico di 43 anni, da tempo immobilizzato a letto in condizioni di salute irreversibili, richiedere ai sanitari l’accesso al suicidio assistito in conformità alla sentenza della Corte Costituzionale n. (Money.it)

L’unica soluzione è fare fuori Mario. Se Mario è il suo problema, allora l’unica soluzione è fare fuori Mario. Se Mario sarà «il primo suicidio assistito in Italia», come tifano i signori delle mosche dalle prime pagine, dai social e dalle tv parlando del 43enne marchigiano, allora il primo suicidio assistito in Italia sarà quello di un disabile. (Tempi.it)