Perché l'inflazione Usa non spaventa i mercati | Fedele De Novellis

Lavoce.info ECONOMIA

La prima è che, sebbene da noi l’inflazione sia ancora bassa, la logica delle chiusure/riaperture può mettere in tensione alcuni settori, provocando effetti transitori sui prezzi

Quando il dibattito è iniziato, l’inflazione Usa viaggiava poco al di sotto del 2 per cento, negli ultimi mesi si è portata sopra il 5 per cento.

Dato il peso delle auto usate nel paniere dell’indice dei prezzi Usa, ne deriva che queste da sole spiegano un punto e mezzo di maggiore inflazione. (Lavoce.info)

Se ne è parlato anche su altre testate

Gli effetti negativi sulle economie avanzate dovrebbero essere limitati, ma anche l’inflazione potrebbe alimentare i dubbi circa la sostenibilità della ripresa. 1 ' di lettura. Allianz Global Investors vede effetti limitati sulla crescita nelle economie avanzate e sottolinea la tolleranza delle banche centrali sull’aumento dei prezzi ma alcuni indicatori segnalano sentiment in deterioramento. (Benzinga Italia)

Da marzo 2020 ad oggi lo S&P 500 ha raddoppiato il suo valore, mettendo a segno un rialzo storico dopo il crollo per la pandemia di Covid-19. Il dato ha portato a un calo generalizzato per le materie prime, sebbene i prezzi di molte commodities rimangano su livelli record. (L'Indro)

Tutto questo, come scrive Carlo Cottarelli, potrebbe portare a un innalzamento dei tassi d’interesse negli Stati Uniti Appare quindi difficile che negli Stati Uniti l’inflazione a fine anno si collochi al livello previsto dalla Fed (+3,4%), visto che questo richiederebbe una riduzione dei prezzi nel secondo semestre. (Oggi Treviso)

L'inflazione americana è cresciuta del 5 per cento su base annua: il massimo da quindici anni. Tassi di interesse alti per combattere l'aumento dei prezzi, e politiche di interessi bassi quando l'economia non tirava. (Notizie - MSN Italia)

Nell’Eurozona, così come UK, la curva si è appiattita, dato che il drammatico scoppio della settimana scorsa nei Paesi Bassi non sta più peggiorando. Nel G10, il dollaro canadese ha recuperato parzialmente le perdite registrate nella settimana precedente: ha chiuso la settimana apprezzandosi dello 0,4% contro il biglietto verde. (Euroconference LAVORO)

Unilever è crollato di oltre il 4% dopo aver registrato una diminuzione dell’utile ante imposte per la prima metà dell’anno. Mercoledì, entrambi i benchmark hanno recuperato gran parte delle pesanti perdite del lunedì dovute alla variante Delta (Casa e Mutui)