Giustizia: Mattarella, 'interpretazione legge non può essere arbitrio né esercizio intellettuale'

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Interpretazione, infatti, non può voler dire né arbitrio né, tanto meno, una mera esercitazione intellettuale: è sempre la norma -correttamente inserita nella cornice valoriale delineata in Costituzione- a dover perimetrare -ha concluso Mattarella- l'ambito di riferimento della giurisdizione per l'affermazione del diritto e della giustizia"

Al giudice compete trovare soluzioni ancorate al diritto positivo e, al contempo, correttamente declinate in ragione della loro incidenza sull'intera società". (LiberoQuotidiano.it)

Ne parlano anche altre fonti

«La riforma del Csm non è più rinviabile», ha affermato sempre ieri Sergio Mattarella intervenendo alla cerimonia per i dieci anni dalla Scuola superiore della magistratura di Scandicci. «A novembre spero possa essere discussa e votata dall’aula», aveva detto il vice presidente del Csm David Ermini a proposito della riforma. (Il Riformista)

(Adnkronos) - "Le vicende registrate negli ultimi tempi nell'ambito della magistratura non possono e non devono indebolire l'esercizio della 'funzione giustizia', essenziale per la coesione di qualunque società, anche della nostra comunità. (LiberoQuotidiano.it)

A Scandicci, per i dieci anni della Scuola superiore della magistratura, il capo dello Stato non fa certo giri di parole. Il senso profondo che deve caratterizzare ogni presa di posizione dei magistrati e quello di un'etica della professione». (il Giornale)

«L’etica della magistratura è imprescindibile per la credibilità di un ordine giudiziario, soprattutto in una democrazia». È in corso la cerimonia per il decennale della Scuola superiore della magistratura a Scandicci, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella. (La Stampa)

E' indispensabile, quindi, che la riforma venga al più presto realizzata, tenendo conto dell'appuntamento ineludibile del prossimo rinnovo del Consiglio superiore. Va sempre avvertita appieno la necessaria e delicatissima responsabilità - affidata dalla repubblica - di iniziative o di decisioni che incidono sulla vita e sulla dignità dei cittadini (La Repubblica Firenze.it)

Per questo il giudice deve conoscere il fatto e le norme, e saper inquadrare la specificità e la complessità del caso alla luce dei principi costituzionali" Ciò deve valere in ciascuna fase processuale, non soltanto in quella della deliberazione conclusiva". (LiberoQuotidiano.it)