Vignola, aggredì una donna facendole perdere l'occhio

il Resto del Carlino INTERNO

14 ago 2022. Vignola, aggredì una donna facendole perdere l'occhio: arrestato. I fatti risalgono al 21 maggio.

L'uomo è stato identificato grazie ai Ris di Parma che hanno trovato il Dna dell'indagato sulla mascherina anti-Covid

(il Resto del Carlino)

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I Carabinieri di Vignola hanno arrestato - eseguendo una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Modena su richiesta della Procura della città emiliana - un uomo di 32enne con l’accusa di lesioni personali gravissime nei confronti di una 49enne colpita con un’arma un’arma da taglio: a seguito delle lesioni riportate la donna ha perso completamente la vista dall’occhio destro. (Gazzetta di Parma)

Tra gli elementi di prova raccolti dai Carabinieri nel corso delle indagini una mascherina chirurgica anti-covid usata dall’indagato, e lasciata sul posto dopo il ferimento, su cui i Ris di Parma sono riusciti ad isolare il Dna. (modenaindiretta.it)

I fatti si erano verificati il 21 maggio 2022, all’interno di un centro massaggi di Vignola. L’indagato, è accusato di aver colpito la donna con un'arma da taglio, cagionandole volontariamente lesioni gravissime a seguito delle quali la donna ha perso completamente la vista dall’occhio destro. (La Pressa)

Con un lavoro molto minuzioso portato avanti dal Ris di Parma, è stato recuperato il Dna trovato sulla mascherina chirurgica usata dall'aggressore. Secondo l'ordinanza emessa dal Gip di Modena, l'autore della feroce aggressione sarebbe un uomo di 32 anni che è accusato di lesioni gravissime nei confronti della vittima, una donna di 49 anni. (Liberoquotidiano.it)

Ora, a distanza di tre mesi, è finito in carcere un 32enne, incastrato dalle tracce di dna trovate sulla mascherina anti-Covid che indossava. L’aveva indossata per entrare, forse per non destare sospetti, visto il periodo pandemico, poi l’ha abbandonata nelle fasi concitate dell’aggressione. (Zoom24.it)

Troppo gravi le ferite causategli all’occhio destro per poterlo salvarlo: il personale medico ha provato sino all’ultimo a non farle perdere la vista, ma senza successo Tra le prove schiaccianti contro il giovane, il Dna trovato dai Ris sulla mascherina chirurgica anti-Covid usata dall’indagato. (Fanpage.it)