Come ti fiuto il coronavirus

Corriere del Ticino INTERNO

Per questo, l’intervento dei cani è fondamentale e si applica in moltissimi campi: dalla ricerca di esplosivi, droghe o persone scomparse, all’identificazione di malattie, anche in fasi impercettibili alla sensibilità umana, come tumori o malattie degenerative.

E anche nel caso della COVID-19.

Anche in casi in cui quest’ultimo non ha ancora prodotto sintomi

Da diversi mesi è stato provato che i cani, grazie al loro formidabile olfatto, sono in grado di identificare con un altissimo grado di precisione le persone infettate dal virus SARS-CoV-2. (Corriere del Ticino)

Ne parlano anche altre fonti

Complessivamente in Puglia si dovranno effettuare ogni 15 giorni almeno 2.282 test nelle primarie e 1.531 nelle secondarie Anche sulle secondi dosi nella fascia 12-19 anni la Puglia è avanti, 50,71 percento e l’Italia al 46,34 percento. (BrindisiReport)

Quelli della prima classe si legano alle regioni che la proteina Spike usa per fondersi ai recettori ACE2 delle nostre cellule. Questo significa che - fatto salvo che il vaccino è assolutamente essenziale nella lotta al Covid - la nostra terapia può coadiuvare il vaccino (La Repubblica)

Dopo un anno atipico, segnato dalla latitanza dell’influenza, ritorna il timore che si era affacciato l’anno scorso di un Twindemic, cioè di una co-circolazione di virus influenzali e pandemici, con un impatto che possiamo facilmente immaginare, quando i casi di influenza e Covid-19 aumentano e travolgono contemporaneamente gli ospedali (La Stampa)

I cittadini che hanno ricevuto la seconda dose sono oltre 40,2 milioni (74,61% della popolazione over 12) Sono 4.830 i nuovi casi di coronavirus in Italia. (Calciomercato.com)

Sarebbe questa l’ultima invenzione all’avanguardia nel panorama dei farmaci per combattere il Covid-19, sperimentata, per adesso soltanto sui criceti, dai ricercatori della University of Pittsburgh School of Medicine. (Virgilio Notizie)

Per meglio capire i processi biologici del virus, i ricercatori hanno determinato la forma tridimensionale delle singole proteine, i mattoni che costituiscono le cellule o virus. E poi rimangono 14 proteine che pensiamo abbiano un ruolo chiave nell’infezione, ma non ci sono prove di interazione con le altre proteine virali o umane», conclude O’Donoghue (Corriere del Ticino)