Cellulari e tumori: secondo il rapporto Istisan non si sono correlazioni

Il Messaggero Salute INTERNO

L'uso prolungato dei telefoni cellulari, su un arco di 10 anni, non è associato all'incremento del rischio di tumori maligni (glioma) o benigni (meningioma, neuroma acustico, tumori delle ghiandole salivari).È quanto è emerso dall'ultimo Rapporto Istisan 'Esposizione a radiofrequenze e tumorì curato da Istituto superiore di sanità, Arpa Piemonte, Enea e Cnr-Irea, pubblicato lo scorso agosto che arriva ad una conclusione differente rispetto a quello della Corte d'Appello di Torino secondo cui l'uso prolungato del telefono cellulare può causare tumori alla testa. (Il Messaggero Salute)

Ne parlano anche altri media

'uso prolungato del telefono cellulare può causare tumori alla testa. Per i giudici c'è un nesso con l’utilizzo frequente del telefono fato dal lavoratore, anche 4 o 5 ore al giorno. (La Sicilia)

Il cellulare provoca il tumore? Il cellulare provoca il tumore? (Inews24)

La maggior parte degli studi, infatti, non ha registrato " un aumentato rischio oncologico tra chi usa il cellulare e la popolazione non esposta alle onde elettromagnetiche ". Ma, uno studio dell'Iss della scorsa estate sosteneva che non ci fossero prove a sostegno di questa tesi. (il Giornale)

Romeo è oggi affetto da neurinoma del nervo acustico, un tumore alla testa benigno ma invalidante. Ai risultati degli "studi finanziati dalle aziende produttrici di telefoni cellulari – si legge nella sentenza – non può essere attribuita particolare attendibilità in considerazione della posizione di conflitto d'interessi degli autori". (Fanpage.it)

Sulle materie di natura scientifica, per quanto mi riguarda è vincolante quello che viene affermato dagli istituti di scientifici internazionali a partire dall'Oms e in Italia dall'Iss". Secondo Ruggiero, è necessario quindi "fare delle ricerche con ampie casistiche per vedere quello che accade a distanza di anni". (Adnkronos)

Riproduzione riservata «Il caso Romeo contro Inail», spiegano i legali, «è il primo nella storia giudiziaria mondiale ad aver avuto sue sentenze di merito consecutive favorevoli per il lavoratore». (Gazzetta del Sud)