Stop alla vendita di auto benzina e diesel: perché l’Italia dice no all’Europa

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Le implicazioni sulla filiera automotive (che, lo ricordiamo, incide per oltre il 10% sul PIL nazionale) sarebbero, secondo Giancarlo Giorgetti, troppo gravi

Tradotto: l’Italia non concorda con Bruxelles che vorrebbe un bando definitivo alla vendita di autovetture con motori endotermici entro il 2035.

Piuttosto: è bene puntare ad una revisione dei punti-chiave di programma comunitario, in modo da aiutare una transizione ecologica in maniera virtuosa. (Autoblog.it)

Su altre fonti

E quindi si tratta di una misura rivolta alla riduzione delle emissioni inquinanti e parzialmente impattante sul sistema produttivo nazionale L’incentivo dell’ecobonus auto è stato attivato per produrre benefici ambientali e per sostenere il comparto. (Il Fatto Quotidiano)

FIT FOR 55, FONDAMENTALE MA RISCHIOSO. “Alla luce del nuovo pacchetto climatico della Ue denominato Fit for 55, tengo a precisare che, per quanto gli obiettivi della transizione siano fondamentali. Leggi Anche: Fit for 55, il ruolo del noleggio e delle flotte aziendali. (Fleet Magazine)

Insomma, nonostante il mercato delle auto elettriche non vada poi così male, il Governo italiano vuole andarci con i piedi di piombo Clamorosa comunicazione del ministro per lo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti (QuattroMania)

Si stimano almeno 60.000 esuberi entro il 2035, ovvero la fatidica data dello stop alla vendita di auto termiche. Per questo motivo il Governo italiano intende procedere per gradi, tanto da non sottoscrivere l’accordo della COP26 sulle auto elettriche (NEWSAUTO)

A Glasgow l’Italia, insieme a buona parte dell’Europa, ha difeso l’automotive (Germania, Francia e Spagna). Lo ha detto al question time il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti che è intervenuto sulla specifica posizione italiana nel Cop26 rispondendo a un quesito che gli è stato posto alla Camera. (Tiburno.tv)

Foto Pexels | Skitterphoto. Per l’Italia, infatti, “va considerata l’alta vocazione industriale italiana e le caratteristiche manifatturiere del nostro sistema produttivo, che rischia di essere il più esposto rispetto a quelli dei grandi competitori industriali europei”, ha spiegato Giorgetti. (Alla Guida)