Cosa Nostra e la guerra allo Stato: le zone d'ombra

La Repubblica INTERNO

Due magistrati e le loro scorte furono uccisi.

Non le dimenticheremo mai.

Scene di guerra che il nostro Paese, in tempo di pace, non aveva mai vissuto.

Trent'anni sono trascorsi dalle stragi di Capaci e via D'Amelio.

Quei magistrati avevano rappresentato il rigore della lotta a Cosa nostra e avevano espresso una strategia di contrasto, come non era mai stata attuata

(La Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri media

Quando percorri quel tratto di autostrada, tra l’aeroporto di Punta Raisi e la città di Palermo, quel pezzetto in territorio di Capaci oggi segnalato da due alte stele, non puoi non pensare a quel giorno di trent’anni fa. (BergamoNews.it)

Mafia e camorra sono quasi scomparse dall’agenda politica e se ne discute, fugacemente, soltanto negli anniversari di stragi e vittime Abbiamo pensato che lei potesse fare una sintesi dello stato attuale della lotta a tutte le mafie, Cosa nostra e camorra in primis…», gli era stato chiesto. (La Repubblica)

Falcone attraverso gli occhi di Borsellino, da Via d’Amelio a Capaci: un nastro che si riavvolge, per raccontare un’orrenda pagina della storia del Paese. MANUEL BORTUZZO E LULÙ, L’EX GIEFFINA SI ESPRIME SULLA ROTTURA (361 Magazine)

Vi furono anche 23 feriti, fra i quali gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza. (Tuscia Web)

La sera del 3 settembre 1982 lei era a cena con Giovanni Falcone quando la mafia uccise “la speranza dei palermitani onesti”. Quella telefonata di Giovanni Falcone le cambiò la vita…. «Me la allungò, perché loro si imbarcarono, purtroppo, sul volo Roma-Palermo quel 23 maggio, io decisi di rimanere a Roma. (Panorama)

Attacco allo Stato. In occasione del trentennale dalla morte dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, verrà mandato in onda “Attacco allo Stato”, uno speciale di Sky dedicato al tema. In quel preciso istante, su quella strada si trovano il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, anch’ella magistrato, e gli agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. (Libreriamo)