Cogne, Taormina chiede di pignorare la villetta dell'omicidio: la Franzoni gli deve 275 mila euro

Leggo.it INTERNO

Taormina, che difese Franzoni fino al processo di appello, è assistito dal figlio Giorgio e dall'avvocato Giuseppina Foderà di Aosta.

In pratica, oltre a un vizio nella notifica dell'atto, si sostiene che la villetta non è pignorabile perché è all'interno di un fondo patrimoniale, costituito a maggio 2009 da Franzoni e dal marito Stefano Lorenzi.

Gli onorari da pagare a Taormina furono quantificati in 275mila euro, che arrivano, nell'atto di precetto, a oltre 470mila sommati di Iva, interessi e cassa previdenza avvocati. (Leggo.it)

Su altri giornali

Alimentava la tensione con continui annunci televisivi sulla identità del vero assassino. La notizia che l’avvocato Carlo Taormina intende chiedere al tribunale di Aosta il pignoramento della villetta più famosa d’Italia per riscuotere i mancati pagamenti di Annamaria Franzoni , sua altrettanto celebre ex cliente, rappresenta un discreto paradosso. (Corriere della Sera)

E’ contesa aperta sulla villetta di Cogne, teatro del terribile delitto che nel 2002 costò la vita al piccolo Samuele Lorenzi. Il decreto di pignoramento è stato notificato alla Franzoni lo scorso 22 ottobre e riguarderebbe proprio la casa, unico bene aggredibile. (Notizie.it )

Diciassette anni dopo il delitto di Cogne, quando il 30 gennaio 2002 fu ucciso nel lettone di casa il piccolo Samuele Lorenzi, di appena tre anni, la villetta di frazione Montroz, da allora disabitata, è ora al centro di una disputa giudiziaria. (Corriere della Sera)

La sentenza del tribunale di Bologna che ha accolto le ragioni dell'avvocato Taormina è esecutiva da marzo 2017. Gli onorari da pagare a Taormina furono quantificati in 275mila euro, che arrivano, nell'atto di precetto, a oltre 470mila compresa Iva, interessi e cassa previdenza avvocati. (La Repubblica)

Il penalista, ex parlamentare, vanta un credito con la Franzoni, sancito da una sentenza del tribunale civile di Bologna. La mamma di Cogne ha ormai pagato il suo conto con la giustizia e da circa un anno è una donna libera. (Il Mattino)

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