Reggio, arrestato 56enne per spaccio. Sequestrati droga e bottino

CityNow INTERNO

Dopo essere stato dichiarato in stato d’arresto, l’uomo è stato posto agli arresti domiciliari e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria reggina, mentre il materiale rinvenuto è stato sequestrato.

L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria reggina. Venerdì mattina, i carabinieri della sezione radiomobile della Compagnia di Reggio Calabria hanno arrestato in flagranza di reato Monteleone Ernesto, 56enne, reggino, con precedenti penali accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. (CityNow)

La notizia riportata su altre testate

Coinvolte in totale 13 persone. Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Capo, Giovanni Bombardieri, stanno eseguendo un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale in carcere e agli arresti domiciliari e reale di sequestro preventivo nei confronti di 10 soggetti, tutti reggini, accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla produzione e al traffico di droga e di illecita detenzione, spaccio e produzione di sostanze stupefacenti. (ilreggino.it)

Elevatissima verrà mantenuta l’attenzione dei finanzieri in forza al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, affinché gravi condotte criminali della specie siano evitate o prontamente represse, attraverso mirate e penetranti attività di monitoraggio, prevenzione, controllo straordinario del territorio e di conseguenti investigazioni. (Newz.it)

Però, – scrive il gip – “hanno pertanto dato vita ad ‘una associazione ristretta e su base familiare’: si coltivano il loro orticello e ne ricavano la sostanza stupefacente da cedere a pochi ma selezionati clienti”. (Il Fatto Quotidiano)

L’esecuzione delle odierne misure cautelari personali e reali rappresenta l’epilogo di articolate e complesse indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, coordinate dal Sostituto Procuratore DDA, Giovanni Calamita e condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Reggio Calabria. (Tempo Stretto)

Gli arrestati, secondo l’accusa, coltivavano lo stupefacente con metodologie tecnologicamente avanzate per garantire un’eccellente qualità. L’organizzazione, secondo l’accusa, aveva una tipica struttura “piramidale”, con ruoli interni ben definiti. (Quotidiano del Sud)

Il materiale veniva trovato dai Carabinieri in diverse parti dell’abitazione nascosto in vari ambienti e armadi probabilmente per ostacolare l’eventuale ritrovamento. Alcuni di questi ordigni erano pronti per essere consegnati e addirittura la polvere da sparo rinvenuta era imballata e pronta per essere spedita a vari indirizzi sull’intero territorio nazionale. (Quotidiano online)