La Fed alza i tassi di 75 punti base. Ulteriori rialzi in arrivo

Milano Finanza ECONOMIA

La Fed ha alzato i tassi dello 0,75%, portandoli al 3-3,25%, il livello più alto dal 2008. È il terzo rialzo consecutivo di questa entità. Per la banca centrale Usa si tratta del ciclo di inasprimento monetario più aggressivo dagli anni Ottanta sotto la guida di Paul Volcker. I tassi saliranno al 4,4% a fine anno e al 4,6% nel prossimo, secondo la previsione mediana dei membri della Fed, che a giugno avevano indicato valori rispettivamente al 3,4 e al 3,8%. (Milano Finanza)

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La Fed, infatti, ha già annunciato di voler procedere con nuovi rialzi, tanto che ora prevede una stretta più rapida e intensa di quella prospettata a giugno. La Fed ha alzato i tassi d’interesse dello 0,75%, una mossa altamente attesa dal mercato. (Altroconsumo)

Inoltre, con un comunicato diffuso al termine del direttorio (Fomc) ha aggiunto di ritenere appropriato proseguire con i rialzi avvertendo di essere fortemente impegnata a far tornare l'inflazione al suo obiettivo del 2%. (Tiscali Notizie)

Aspettatevi che la Fed adotti ancora una volta un tono da falco. Dato che la Fed di solito non ama sorprendere i mercati, una scommessa sicura è considerare che andranno avanti con un altro rialzo di 75 punti base. (Milano Finanza)

La Federal Reserve capitanata da Jerome Powell ha alzato i tassi principali di riferimento Usa di 75 punti base, come da attese, confermando l’intenzione di procedere a ulteriori strette monetarie per combattere l’inflazione, che viaggia ai livelli massimi dagli inizi degli anni ’80. (Finanzaonline.com)

Da settimane ci troviamo su minimi importantissimi in diversi asset finanziari, principalmente azioni e cambi contro il dollaro. Oggi, vediamo i mercati reagire in modo molto forte a queste accelerazioni di prezzo al ribasso che, qualora dovessimo considerare le analisi precedenti, potrebbero essere viste come fortissime occasioni per vedere quel rimbalzo di cui parliamo da un po’ di tempo. (Money.it)

Si tratta del quinto rialzo dei tassi dall’inizio dell’anno e del terzo consecutivo da 75 punti base (il costo del denaro è salito di un quarto di punto in marzo e di mezzo punto in maggio). Si configura così la stretta monetaria più forte dai tempi di Paul Volcker, che guidò la banca centrale americana nella prima metà degli anni ’80 combattendo un’inflazione che aveva raggiunto il 13.5%. (Il Fatto Quotidiano)