L’infettivologo Bassetti: “il vino non è amianto, perché non si fa la crociata contro lo zucchero?”

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MeteoWeb “Premetto che di questa polemica ne avrei fatto volentieri a meno: ma un attacco così diretto al vino è un attacco a uno dei simboli del nostro Paese. Fare di tutta un’erba un fascio, paragonando il vino all’amianto o al fumo, non rende giustizia a un prodotto che fa parte della nostra storia e che anche noi medici dobbiamo tutelare. Le etichette come in Irlanda? Sarebbe come deturpare un’opera d’arte. (MeteoWeb)

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La polemica Alcool sì o alcool no? È la domanda al centro del dibattito che in questi giorni sta dividendo la ricercatrice Antonella Viola dagli affezionati degli aperitivi. A difesa di cultori del vino e produttori locali interviene Stefano Di Francesco, presidente del Consorzio vini della Valle d’Aosta, sostenendo in primis la necessità di un utilizzo consapevole nonché di un atteggiamento responsabile. (AostaSera)

Mary Cacciola ed Edoardo Buffoni hanno chiesto a Sandra Moreno, docente di neurobiologia dello sviluppo all’Università Roma Tre, se il vino rende il cervello più piccolo e nuoce gravemente alla salute come sostiene la professoressa Antonella Viola. (Radio Capital)

I danni al cervello? «Non in piccole dosi: anzi, chi beve poco si ammala meno di Alzheimer» Il medico epidemiologo, ex direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto dei tumori di Milano, spiega come l’alcol è correlato alle malattie. (Corriere della Sera)

A tenere banco è infatti la decisione dell'Irlanda di applicare sulle bottiglie di alcolici etichette con maggiori informazioni sul legame tra alcol e cancro. (Today.it)

Lo scontro fra scienziati e non solo dopo le parole della professoressa di origini pugliesi: "Il vino danneggia il cervello e aumenta il rischio di tumori". Sulla sua stessa linea Pier Luigi Lopalco, decisamente contrario Matteo Bassetti (La Repubblica)

Le etichette che l'Europa vuole mettere sulle bottiglie di vino rischiano di portare al tracollo un intero settore economico. C'è anche l'Italia tra questi e mentre il governo di Giorgia Meloni lavora per evitare il collasso di una delle eccellenze italiane riconosciute all'estero e richieste in tutto il mondo, gli italiani, invece di fare fronte comune in difesa di un prodotto locale, seguono l'onda e si schierano contro. (ilGiornale.it)