La Russa, Lilli Gruber si infuria: "Non sono ossessionata"

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Non si fa che parlare delle dichiarazioni di Ignazio La Russa su via Rasella e Lilli Gruber a Otto e mezzo, nella puntata del 31 marzo, perde le staffe con Francesco Specchia. "Era un battaglione di polizia ausiliaria che si dedicava alla banda musicale, lo scrisse Feltri nel '94...", chiarisce il giornalista di Libero. Ma la conduttrice si infuria: "Scusami, io sono sudtirolese, non è questa la verità storica che poi alcuni suonassero è un dato di fatto". (Liberoquotidiano.it)

La notizia riportata su altri giornali

Nonostante in tribunali italiani lo abbiano considerato un "atto di guerra legittimo", l’assalto al battaglio Bozen è stato definito dalla storica di sinistra Anna Rossi Doria (nuora di Leone Ginzburg, ucciso a Regina Coeli dalle SS) "il caso paradigmatico italiano di memoria divisa più rilevante della nostra storia". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Questa volta si è esibito in un falso grossolano su uno degli episodi più dolorosi della storia […] (Il Fatto Quotidiano)

Roma, 23 marzo ’44, i partigiani uccidono 33 soldati del reggimento Bozen Di Antonio Carioti (Corriere della Sera)

In questi giorni abbiamo sentito molto parlare dell'attentato di via Rasella a Roma avvenuto nel pomeriggio del 23 marzo 1945, nel centro di Roma e dell'eccidio delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944, che seguì l'agguato dei partigiani. (Focus)

Massimiliano Panarari Con le uscite a gamba tesa il presidente del Senato rivendica un ruolo “di parte”. L’obiettivo è rompere quel legame tra Costituzione repubblicana e antifascismo (La Stampa)

«A quasi 77 anni dalla fine della guerra siamo ancora in qualche modo in un interminabile dopoguerra», spiegava La Russa parlando coi cronisti per gli auguri di fine anno. «Vorrei che, al termine del mio mandato, avessimo fatto un piccolo passo in avanti sulla pacificazione e nessuno mi venga a dire che non ce n’è bisogno». (Il Manifesto)