Coronavirus, benzinai al Mise: «Non scioperiamo, ma non abbiamo più soldi»

Corriere della Sera INTERNO

In più, la chiusura delle attività collaterali - bar e rivendite - fa sì che «non abbiamo una liquidità sufficiente per pagare fornitori e tasse».

«Ma a noi - continua Sperduto - non sono destinati né aiuti né sostegni, dallo slittamento dell’Iva alla cassaintegrazione».

«Non vogliamo chiudere - conclude Sperduto -, la nostra è una funzione primaria, ma abbiamo bisogno di essere aiutati».

«Nessuna serrata né scioperi, la nostra è una richiesta di aiuto perché tra poco non riusciremo più ad aprire per mancanza di soldi: senza liquidità non possiamo pagare neanche i carburanti». (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

I benzinai lamentano di essere i "dimenticati" di questa fase di crisi senza precedenti con le loro attività ridotte dell'85 per cento, e in risposta annunciano che chiuderanno gradualmente le stazioni di rifornimento. (La voce di Rovigo)

"Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio. Redazione. ULTIMA MODIFICA: 25 marzo 2020, 00:47 (Cuneodice.it)

“Di conseguenza gli impianti di rifornimento carburanti semplicemente cominceranno a chiudere: da mercoledì notte quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali; e, via via tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria”. (TerzoBinario.it)

"Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio. (Live Sicilia)

Non è uno sciopero, precisa Bruno Bearzi, vicesegretario di Figisc-Anisa, ma la denuncia che dopo un mese di inascoltati appelli a governo, concessionari autostrade e compagnie comincerà ad avvenire l'inevitabile: le gestioni autostradali prima, per i costi annessi, e poi per gli altri impianti non ci sono, o non ci saranno, più le risorse per l'approvvigionamento di carburante. (TGR – Rai)

Lo annunciano in una nota iDi conseguenza: da, compresi raccordi e tangenziali; e,", si legge nella nota.I sindacati ricordano che sono ", il" mettendo a rischio "la propria salute, presidiando fisicamente il territorio, rimanendo dove sono sempre state e dove ogni cittadino di questo Paese è abituato a trovarle ogni giorno, vale a dire in mezzo alla strada". (Il Messaggero)