Covid-19, per Pregliasco “siamo nel mezzo di una nuova ondata”, quando sarà il picco?

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Con Omicron 5 non basta aver fatto tre dosi di vaccino e aver avuto il Covid“.

Per Pregliasco, per non essere contagiati da Omicron 5, “non basta aver avuto il Covid e l’avere fatto tre dosi”.

Le parole del virologo dell'Università Statale di Milano. Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano, a Un Giorno da Pecora, su Radio1, ha affermato: “Siamo nel mezzo della nuova ondata di Covid-19 e il picco sarà a fine luglio. (BlogSicilia.it)

Ne parlano anche altre testate

Secondo il virologo dell’Università statale di Milano, Fabrizio Pregliasco il picco della nuova ondata arriverà fine luglio:. «Siamo nel mezzo della nuova ondata di Covid e il picco sarà a fine luglio. (InvestireOggi.it)

Controtendenza l’opinione di Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del San Martino di Genova, che ha dichiarato che in alcuni casi Omicron 5 è anche meno grave di un’influenza Omicron 5: si infetta anche chi ha già avuto Omicron. (Virgilio Notizie)

Dobbiamo ricordarci che ogni contatto interumano è a rischio d’infezione, ad oggi c’erano le condizioni per aumentare i contatti e il volume della vita. Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale e direttore sanitario dell’Ospedale Galeazzi di Milano, è intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘Rotocalco 264′ su Cusano Italia Tv. (La Pressa)

Di contro, dal 13 al 19 giugno sono stati spesi 4,5 milioni di euro in tamponi e test, pari a +17,5% rispetto alla settimana precedente E dalla pandemia Covid «non ne siamo affatto venuti fuori», avverte il virologo Fabrizio Pregliasco, anzi «siamo nel mezzo della nuova ondata, il cui picco è prevedibile a fine luglio». (Il Fatto Vesuviano)

A quel punto la domanda che giunge a Rai Radio 1 sorge spontanea: siamo nel mezzo di una nuova ondata pandemica? Resto cauto vista la comparsa sulla scena di una nuova sottovariante, la Omicron 5, che potrebbe darci qualche problema" (Liberoquotidiano.it)

Non solo si riduce il rischio di contrarre l’infezione ma, anche nel caso si entri in contatto col virus, se ne riduce la quantità inalata. Due i motivi essenziali: l’allentamento delle misure di contenimento che facilita la circolazione del virus e, secondo gli ultimi studi, il fatto che la nuova variante Omicron BA5 sia in grado di “bucare” facilmente i vaccini. (Caserta Web)