Il down di Whatsapp, Facebook e Instagram: il buio oltre la rete | Gramellini

Chi è abbonato al Corriere ha a disposizione anche «PrimaOra», la newsletter che permette di iniziare al meglio la giornata.

La si può leggere qui.

Le persone normali non potevano più scambiarsi né foto su Instagram né chiacchiere su Facebook.

Sta di fatto che chiunque provasse ad accedervi si imbatteva nella famosa rotellina che gira a vuoto sullo schermo: l’immagine moderna dell’infelicità.

Chi non è ancora abbonato può trovare qui le modalità per farlo, e avere accesso a tutti i contenuti del sito, tutte le newsletter e i podcast, e all’archivio storico del giornale

(Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

I tecnici della chat, dopo aver rilasciato il famoso upgrade per la riproduzione accelerata delle registrazioni vocali, pensano ora ad un ulteriore aggiornamento. Coloro che non amano ascoltare le note vocali o anche coloro che non possono ascoltare le note vocali, potranno usufruire di una funzione che – sfruttando un algoritmo – si impegna a trascrivere in testo il contenuto delle registrazioni. (Tecnoandroid)

Rimanere per ore senza mandare o ricevere un messaggio WhatsApp, senza poter scorrere i post su Facebook di amici e conoscenti e senza guardare le foto di Instagram ci ha fatto sentire impotenti, disconnessi dal resto del mondo, impossibilitati a comunicare e disorientati. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

«Siamo consapevoli che alcune persone hanno problemi ad accedere alle nostre app e ai nostri prodotti. Whatsapp si è bloccato alle 17.30, seguito subito dopo da Instagram e Facebook. (La Nuova Sardegna)

Facebook, WhatsApp e Instagram “cancellati” dalla Rete dalle 17:30 di ieri. Possibile mai che queste ore di buio social vengano derubricate da Zuckerberg ad una banale interruzione, dovuta ad un semplice errore interno. (GonfiaLaRete)

E' imperativo ricostruire le Nazioni, per togliere lo strapotere a privati in malafede (per non dire molto peggio) come questi. 3 giorni dopo, ho ricevuto l'erboristeria e con la sua presdicine, compreso l'indirizzo email ufficiale del medico. (Sputnik Italia)

Anche quando le app vengono utilizzate per uso professionale, WhatsApp viene utilizzato più spesso (60 percento). MS-TEAMS, Facebook Messenger e Zoom sono utilizzati a livello professionale dal 40 al 50 percento degli intervistati (CiSiamo.info)