Primi effetti della guerra sull'industria, a marzo produzione –1,5%

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Fornito da Italpress. ROMA (ITALPRESS) - I risultati dell’indagine rapida del Centro Studi di Confindustria rilevano a marzo una flessione della produzione industriale dell'1,5%, dopo il parziale rimbalzo registrato a febbraio (+1,9%).

A ciò si aggiunge anche il forte peggioramento nei giudizi sulle condizioni per investire (a -49,1% da +6,7% del 4° trimestre 2021).

Gli ordini in volume diminuiscono a marzo di -0,8% su febbraio, quando erano scesi di -0,1% su gennaio: dati molto negativi per le prospettive della produzione da aprile. (Notizie - MSN Italia)

Se ne è parlato anche su altri media

Se ad esempio il conflitto in Ucraina continuasse per tutta la primavera, con un percorso di normalizzazione internazionale nel resto dell'anno, l'Italia perderebbe un ulteriore punto percentuale di pil quest'anno (in linea con l'Eurozona) e quasi un mezzo punto poi nel 2023. (Milano Finanza)

Saranno gli elevati costi delle materie prime la causa principale di tale arretramento, che produrranno una maggiore inflazione, rispetto allo scenario base, tra 1,5 e 2 punti Gli effetti economici della guerra in Italia, Germania e non solo. (Startmag Web magazine)

“Tali gli effetti descritti anche nella Nota sulla congiuntura pubblicata dall'Ufficio parlamentare di bilancio che sottolinea come la congiuntura da inizio anno sia divenuta ancora più incerta e come, nel medio termine, i rischi al ribasso sulla crescita e al rialzo sull'inflazione siano concreti e appesantiscano il trend che nel 2021 il nostro Paese aveva imboccato con una crescita senza precedenti del 6,6% - spiega Pella - Di fronte a tale scenario, verificatosi in questo primo trimestre 2022, dobbiamo dare un forte segnale di contrasto sia alla guerra, il cui protrarsi comporterebbe ulteriori vittime e ulteriori ripercussioni economiche per l'area euro e per l'Italia, sia ai rischi congiunturali derivanti dalle ostilità in corso: Forza Italia continuerà con il massimo impegno a operare per aumentare le semplificazioni, potenziare i servizi pubblici sui territori, tutelare imprese e settori chiave come edilizia, terziario ed export, richiedendo il tetto europeo al prezzo del gas e un forte intervento sulla riduzione del cuneo fiscale anziché pensare di aumentare la pressione fiscale sulla casa” (newsbiella.it)

In tempi non sospetti abbiamo scritto che una guerra lunga avrebbe avuto sul Pil italiano gli stessi effetti della pandemia dove in un solo anno si è perso l’8,9%. Facciamo tutto quello che stiamo facendo sull’energia, ma evitiamo di spacciare soluzioni semplici a cose complicatissime. (Quotidiano del Sud)

Anche in uno scenario intermedio, è previsto un impatto negativo di circa 2 punti che nel prossimo biennio è previsto aumentare intorno a 4 punti annui di PIL. Saranno gli elevati costi delle materie prime la causa principale di tale arretramento, che produrranno una maggiore inflazione, rispetto allo scenario base, tra 1,5 e 2 punti (Startmag Web magazine)

avoro - ROMA, 23 APR - A marzo l'economia italiana è in "netto indebolimento", con il conflitto in Ucraina che "amplifica i rincari di energia e altre commodity, e accresce la scarsità di materiali e l'incertezza. (La Gazzetta del Mezzogiorno)