Colombia, la rabbia dei giovani contro il governo: 24 morti in piazza. L’Onu condanna

Corriere della Sera ESTERI

La pressione sale sul partito conservatore del presidente Iván Duque mentre gli alleati gli chiedono di dichiarare lo stato d’assedio, atto che gli concederebbe ampi nuovi poteri.

«Andremo avanti a protestare contro la riforma sanitaria», conclude Pedraza

Elicotteri che ronzano in cielo, carri armati che fanno tremare l’asfalto nei quartieri popolari, esplosioni che echeggiano nelle strade.

«Ci stanno dando la caccia», gli fa eco Luna Giraldo Gallego, studentessa universitaria della città di Manizales (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

Ad alimentare le contestazioni c’è anche la durissima repressione che le forze dell’ordine hanno messo in campo fin da subito, con un bilancio ancora da verificare oltre 30 morti e più di 800 arrestati, a cui si aggiungono almeno 89 desaparecidos e 10 casi di violenze sessuali da parte della polizia. (Zazoom Blog)

Secondo l'istituto, le proteste hanno lasciato 1.220 manifestanti feriti, con 18 che hanno riportato un trauma oculare. "Tra il 28 aprile e il 4 maggio sono state uccise 31 persone, più di tre casi dovranno essere confermati", ha riferito l'istituto nella tarda serata di mercoledì. (Sputnik Italia)

La Colombia è sprofondata nel caos e la situazione appare completamente fuori dal controllo dell’esecutivo guidato da Ivan Duque, che si trova ad affrontare una crisi sociale senza precedenti proprio nella retta finale del suo mandato. (ISPIonline)

Infine, si sostiene che i cadaveri di due delle persone denunciate come ’desaparecidos’ sono stati ritrovati nel Rio Cauca. In piazza i manifestanti, oltre alla fine delle violenze, chiedono una riforma delle pensioni e dell'istruzione (L'Arena)

Domani, sabato, alle 10:30, la comunità colombiana terrà un nuovo presidio al parco delle Cascine Abbiamo bisogno della pressione della comunità internazionale, anche del governo italiano, per fermare le uccisioni di cittadini da parte dello Stato attraverso la polizia, i militari e i paramilitari”, prosegue Sanchez. (FirenzeToday)

I vescovi colombiani, intanto, ribadiscono che la violenza non risolve nulla e il 7 maggio invitano a pregare per la nazione. Racconta così dall’Italia a Vatican News Marco Ramigni, volontario di Operazione Colomba, il corpo non violento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII. (Vatican News)