Trapianti di fegato e di rene, a Modena numeri record

SulPanaro SALUTE

Trapianti di fegato e di rene, a Modena numeri record. Primi dati sui trapianti dopo l’unificazione tra il Policlinico di Modena e Ospedale Civile Baggiovara in seno all’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena.

“La tradizione dei trapianti di rene a Modena è consolidata da vent’anni di esperienza.

Nel 2019 ci sono stati 71 trapianti di fegato e 37 di rene.

Il ricevente sta bene e sarà seguito ancora per qualche giorno nel reparto di Chirurgia Oncologica, Epatobiliopancreatica e dei Trapianti di Fegato. (SulPanaro)

Ne parlano anche altre testate

Nel 2019 i trapianti effettuati sono stati 435, di questi 232 di rene, 148 di fegato, 25 di cuore, 23 di polmone e 6 di pancreas. Città della Salute e della Scienza di Torino è l'ospedale che nel 2018 ha eseguito più trapianti di organi in Italia. (TorinoToday)

A conclusione della serata anche un momento toccante di ricordo e di ringraziamento per Paolo Ravelli, direttore dell’Unità di Gastroenterologia 2 – Endoscopia digestiva del Papa Giovanni XXIII, recentemente e prematuramente scomparso. (BergamoNews.it)

Il programma di trapianto di fegato adulto viene validato l’anno seguente, nel 1999. Il primo trapianto di fegato nell’adulto. (L'Eco di Bergamo)

Dal 2000 al 2019 sono stati 885 quelli di fegato; 71 nel 2019, di cui 14 da donatore a cuore non battente. Giovedì 9 gennaio, è stata eseguita, per la prima volta al Policlinico di Modena una procedura completa di prelievo e trapianto di fegato da un donatore a cuore non battente, grazie all’attività dei Coordinatori Locali alla donazione dei due stabilimenti. (ModenaToday)

Un trapianto di rene tutto al femminile. L'équipe del Brotzu che ha eseguito il primo intervento dell'anno era composta da tutte donne: assieme alla chirurga Lisa Murru in sala operatoria c'erano la collega Daniela Porcu e le infermiere strumentiste Valentina Vargiu e Cinzia Perda. (L'Unione Sarda.it)

Aspettative. Buona la performance per quanto riguarda i trapianti combinati e i trapianti da donatore vivente, aumenta l'aspettativa di vita a cinque anni dagli interventi. Il maggior numero riguarda la Città della Salute di Torino. (La Stampa)