Un premio per i registi che sapranno raccontare la Calabria fuori dagli stereotipi del corto di Muccino

Promuovere la nostra terra, culla della Magna Grecia e della civiltà occidentale, significa sapere uscire dagli stereotipi e raccontarne le ricchezze storiche e culturali, le bellezze naturalistiche di mare e monti, l’anima e il cuore.

Spiega Nino Foti, Presidente della Fondazione Magna Grecia: «Già ieri sera, appena il cortometraggio firmato da Muccino per promozionare la Calabria ha iniziato a fare il giro dei social, ci sono arrivate le prime chiamate. (Soverato Web)

Se ne è parlato anche su altre testate

Una committenza sbagliata la richiesta di fare raccontare in tutta fretta a un regista la Calabria in pochi minuti. Il cortometraggio “Calabria terra mia” voluto dalla compianta governatrice Jole Santelli e realizzato dal regista Gabriele Muccino si è rivelato una grande delusione. (Gazzetta del Sud - Edizione Calabria)

Poi mi accorgo che alla Calabria è associato il nome del regista Gabriele Muccino, che alla Festa del cinema di Roma ha presentato un corto dedicato alla mia regione, titolo Calabria terra mia. Forse si preferiva invece che Muccino raccontasse, con le immagini, le immense distese di rifiuti che si accumulano nelle zone più varie di paesini e capoluoghi. (Rolling Stone Italia)

Perché ad esempio è così difficile creare collegamenti adeguati, arrivare in aereo a Reggio Calabria o spostarsi in auto o con altro mezzo sulla fascia ionica della regione? Lo scrive Fabio Putortì, presidente Miti unione del Sud. (Il Reggino)

Nel 2006 passo al quotidiano regionale "Calabria Ora", successivamente "L'Ora della Calabria", in servizio presso la redazione sportiva. Ora collaboro con Cosenza Channel e due riviste nazionali. (Cosenza Channel)

Luoghi comuni a volontà, proprio quelli che dovremmo eliminare per offrire un'altra narrazione della nostra terra. Senza falsi miti e senza primedonne, senza imbrogli e senza retorica». (La Riviera)

W Jole W la Calabria”. Alla luce di quanto scritto invito tutti a fare un passo indietro e a considerare, con obiettività. (Calabria 7)