Padova, il policlinico diventa centro regionale per il cambio di sesso. Zaia: «Scelta di civiltà»

Corriere della Sera INTERNO

Passa dalla Casa di cura convenzionata di Abano Terme all’Azienda ospedaliera di Padova il riconoscimento di Centro regionale per i disturbi dell’identità di genere. Lo dispone una delibera approvata martedì dalla giunta Zaia, che ha affidato al policlinico universitario il compito di predisporre un progetto per la presa in carico dei pazienti decisi a intraprendere il percorso di cambiamento di sesso. (Corriere della Sera)

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Il governatore del Veneto: «Io amministro tutti. E il centrodestra non ha l’anello al naso». «Sarebbe vomitevole se qualcuno pensasse che si fa una cosa del genere con l’occhio alla politica» «Guardi che non stiamo parlando di una gentile concessione, di una folgorazione sulla via di Damasco o di uno slancio progressista... (Corriere della Sera)

Si tratta, in sostanza, di un punto di riferimento dedicato alla disforia di genere, a cui ci si potrà rivolgere per iniziare un percorso di transizione. Qui è stato istituito con delibera il Centro di riferimento regionale pubblico per “la presa in carico degli assistiti con disturbi di identità di genere“, che il presidente Luca Zaia definisce, a ragione, “un fatto di civiltà, oltre che di legge e di Lea”. (Luce)

Ormai il Veneto guarda alla modernità, all’inclusività, al rispetto umano": lo ha detto Luca Zaia, governatore leghista del Veneto, parlando del nuovo centro regionale per la disforia di genere e i percorsi di transizione. (Fanpage.it)

Con una delibera approvata all’unanimità in settimana a palazzo Balbi, la Giunta regionale ha riconosciuto all’Azienda Ospedale Università di Padova il ruolo di Centro regionale per i disturbi di identità di genere. (Il Mattino di Padova)

«Da Zaia a Centinaio: la Lega ora cambia sui diritti lgbt (e c’entra “l’effetto Francesca”)», titola così un articolo del Corriere della Sera che non solo dà conto delle recenti uscite del Governatore del Veneto - che ha definito i centri per il «cambio di sesso» una «scelta di civiltà» - e del vicepresidente del Senato – che ha mostrato apertura verso i «matrimoni egualitari» -, ma si spinge ad individuare la genesi di tale svolta nell’influenza che eserciterebbe la fidanzata di Matteo Salvini, Francesca Verdini. (provitaefamiglia.it)

La legge regionale veneta del 1993 in realtà garantisce “l’assistenza medico-chirurgica complessiva necessaria alla rettificazione del sesso nei casi autorizzati con sentenza del Tribunale” , ma contrasti politici avevano sino ad ora impedito di renderla operativa. (Liberoquotidiano.it)