Restituito in mattinata il telefono al direttore de l'Immediato. Aveva pubblicato video di un omicidio a Foggia

l'Immediato INTERNO

Gli agenti della mobile, su disposizione del pm Rosa Pensa della procura foggiana il 22 giugno scorso hanno sequestrato lo smartphone del giornalista.

Nell’indagine sono coinvolti anche due agenti delle volanti di 32 e 50 anni accusati di rivelazioni e utilizzo di segreti d’ufficio.

(Ansa) – in foto, Pesante e Pensa

Video divenuto virale nelle chat e che Pesante, così come altre testate giornalistiche, ha pubblicato sul proprio sito di informazione. (l'Immediato)

Ne parlano anche altri media

La Federazione Nazionale della stampa, Assostampa Puglia e Ordine dei giornalisti della Puglia si sono schierati a difesa del cronista e del diritto a informare Continueremo a lavorare con la schiena dritta, nell’interesse esclusivo dei lettori e della tutela dei principi cardine della professione giornalistica”. (l'Immediato)

Foggia, sequestrato il cellulare a cronista: controllate chat dopo la pubblicazione di un video di Tatiana Bellizzi. (La Repubblica)

“Sono stato contattato dalla squadra mobile per sommarie informazioni in merito al video e mi sono ritrovato con il cellulare sequestrato e un’accusa di ricettazione. Forse la pm non ha tenuto conto che noi giornalisti abbiamo il dovere di tutelare le nostre fonti e rispettare il segreto professionale”. (l'Immediato)

Inizia così l’articolo de “Il Fatto Quotidiano” sul caso del sequestro del telefono al cronista della testata web foggiana. La vicenda è stata pubblicata inizialmente dall’agenzia Ansa e ripresa su varie testate locali e nazionali. (l'Immediato)

Nell’indagine sono coinvolti anche due agenti delle volanti di 32 e 50 anni accusati di. Pesante e’ indagato per ricettazione di un file video relativo al filmato, ripreso dalle telecamere di sicurezza del carcere di Foggia, dell’agguato mortale teso ad Alessandro Scrocco compiuto il 17 maggio scorso. (StatoQuotidiano.it)

Continueremo a lavorare con la schiena dritta, nell’interesse esclusivo dei lettori e della tutela dei principi cardine della professione giornalistica». Secondo il legale, inoltre, il cellulare «è pieno di informazioni private e il video e’ stato ricevuto da un altro collega e reca l’indicazione “inoltrato molte volte”». (Corriere della Sera)