Napoli, studenti applaudono all'omicidio di Giancarlo Siani in "Fortapàsc". Il fratello: "Alla morte non si applaude"

Napoli, studenti applaudono all'omicidio di Giancarlo Siani in Fortapàsc. Il fratello: Alla morte non si applaude

L'episodio avrebbe riguardato un gruppo di studenti che assistevano alla proiezione del film in un cinema del Vomero. L'insegnante: "L'applauso è uno sfogo emotivo". Il ministro Valtidara: "Fare luce sulla vicenda" (ilGiornale.it)

La notizia riportata su altri giornali

Il giornalista di inchiesta, per anni corrispondente de Il Mattino, fu ucciso dalla camorra nel 1985, per volere di Totò Riina, capo di (Secolo d'Italia)

Continua a far discutere quell’applauso scattato durante la proiezione del film Fortapasc, mentre scorrevano le immagini dell'omicidio del giornalista Giancarlo Siani per mano della camorra, da parte di un gruppetto di allievi dell'Istituto comprensivo del Vomero Amedeo Maiuri. (Sky Tg24 )

Triste. lo stesso vengo contattato da una rete televisiva nazionale per un parere. (Avvenire)

Studenti applaudono alla morte di Siani durante Fortapasc: scoppia il caso

È la quinta targa che l’Ateneo romano dedica a una vittima innocente di mafia grazie al progetto “Roma Tre contro le mafie" che prevede l’intitolazione di dodici aule. Da ieri l’Aula 2 del Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Roma Tre è intitolata a Giancarlo Siani, il giornalista del Mattino ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985 a 25 anni. (ilmattino.it)

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente. (Virgilio Sapere)

È uno tzunami quello che sta investendo la scuola Maiuri, dove alcuni studenti hanno applaudito durante la scena dell'omicidio del giornalista Giancarlo Siani nel film Fortapasc. Il giornalista di inchiesta, per anni corrispondente de Il Mattino, fu ucciso dalla camorra nel 1985, per volere di Totò Riina, capo di Cosa nostra. (ROMA on line)