BASSANO DEL GRAPPA | 25 APRILE, ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE TRA DIVISIONI E POLEMICHE

BASSANO DEL GRAPPA | 25 APRILE, ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE TRA DIVISIONI E POLEMICHE
RETE VENETA INTERNO

/04/2024 BASSANO DEL GRAPPA – Ancora un 25 aprile caratterizzato dalle polemiche. La guerra in Israele e le divisioni tra chi sostiene la Palestina e chi la causa ebraica, ma anche la cancellazione del monologo di Antonio Scurati da parte della Rai. Un clima difficile alla vigilia dell’anniversario della Liberazione || Ancora un 25 aprile caratterizzato dalle polemiche. La guerra in Israele e le divisioni tra chi sostiene la Palestina e chi la causa ebraica, ma anche la cancellazione del monologo di Antonio Scurati da parte della Rai. (RETE VENETA)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Gli intellettuali, sono loro i responsabili del delitto, l’uccisione della Giornata della Liberazione, hanno lasciato impronte digitali dappertutto. La sinistra ha distrutto il significato del 25 aprile. (Liberoquotidiano.it)

Dopo giorni di accuse alla destra di non dichiarasi antifascista sottolineando come il 25 aprile dovrebbe essere «la festa di tutti gli italiani», la giornata di ieri ha rappresentato al meglio il tentativo di una certa sinistra di farne una data di parte e divisiva. (ilGiornale.it)

Uno dei mali della contemporaneità, dell'epoca dei social network e delle idee che si contano sui like, è il rifiuto della complessità: in un mondo in cui la soglia d'attenzione non supera i cinque secondi, non c'è più alcuno spazio per il ragionamento; quello che conta è lo slogan. (Primocanale)

La resistenza palestinese non è quella partigiana

Il mio intento era di rendere omaggio a quanti avevano contribuito, quasi ottant'anni fa, a riportare libertà e sovranità sul territorio italiano occupato dai tedeschi e a rischio di occupazione slava al confine orientale. (La Pressa)

A 79 anni dalla Liberazione, gli antifascisti italiani hanno portato in piazza la bandiera palestinese. (ilGiornale.it)

Ieri in tutta Italia è andato in scena il Coachella dei ProPalestina, dei movimenti transfemministi, dei movimenti per il clima, dei maranza in Duomo, di quelli che urlano al megafono l’augurio che qualcuna venga stuprata «come il 7 ottobre», degli intellettuali col monologo, di quelli con la campagna elettorale personale da portare avanti, di quelli che «bellissima piazza» quando dall’altro lato della strada urlavano «assassini». (La Stampa)