Si placano le proteste alla prigione di Champ-Dollon

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«C'è frustrazione a causa delle misure adottate contro il coronavirus», ha osservato Forestier.

Sono stati dispiegati diversi agenti, ma non c'è stato uso di forza né feriti, ha precisato il portavoce.

Ma «oggi tutti hanno ottemperato», ha detto a Keystone-ATS Laurent Forestier, portavoce dell'ufficio cantonale di detenzione.

Nella prigione di Champ-Dollon, a Puplinge (GE), oggi è tornata la calma dopo due giorni di proteste da parte dei detenuti per le misure più restrittive adottate in relazione all'epidemia di Covid-19.

Nelle serate di venerdì e di sabato, alcune decine di detenuti si erano rifiutati di tornare in cella dopo l'ora d'aria. (Ticinonline)

La notizia riportata su altri media

Oggi – chiosa il Sindacato – ad un detenuto di origine balcanica è stata “strappata” la possibilità di venire in possesso di un mini cellulare ricevuto mediante una spedizione postale. (Livorno Press)

Significa dunque, in ogni provvedimento giurisdizionale sulla libertà, soppesare tutti i fattori di rischio che gravano su quelle singole vite. In coda, e non all’inizio di un processo, facendo sì – come oggi spesso accade – che la condanna preceda il giudizio. (Il Dubbio)

Gli ultimi due ordini saranno eseguiti a breve.Su ciascuna macchina, in grado di assicurare la produzione di 50mila pezzi al giorno, lavoreranno 40 detenuti distribuiti in quattro turni da sei ore ciascuno. (Rai News)

A Secondigliano si è registrata una sola situazione di un detenuto con febbre alta per il quale è stato attivato il protocollo interno precauzionale». «Lo stesso detenuto già oggi non aveva più la febbre e ha potuto anche contattare la famiglia», fa sapere Fullone, che aggiunge: «verrà comunque eseguito l'iter previsto a tutela di tutti i detenuti e del personale che vi opera». (Il Mattino)

Bollate — indica ad esempio Di Rosa — fa sapere che in un solo giorno gli sono arrivati 6 nuovi condannati definitivi arrestati in esecuzione di recenti ordini di carcerazione a pene non altissime e per reati molto risalenti nel tempo, «i quali devono essere poi necessariamente posti in isolamento», con sempre maggiore «difficoltà delle strutture di sostenere tale situazione aggravata da recenti sfollamenti» (cioè dai trasferimenti da altri istituti in un quotidiano gioco dell’oca per mantenere l’«acqua» all’orlo della «pentola», ndr). (Corriere della Sera)

Secondo quanto si apprende dai familiari, i due detenuti, nei giorni scorsi, avrebbero manifestato i sintomi tipici del contagio da coronavirus e per questo spostati in infermeria. (Napolitan.it)