“Non possiamo curarti, ci sono i malati di Covid prima di te”. E muore a 31 anni

Leggilo.org SALUTE

“Purtroppo è troppo tardi per Kelly, ma c’è ancora tempo per salvare altre persone”. Purtroppo, quello di Kelly non è un caso isolato.

Kelly Smith era una ragazza di 31 anni, aveva un figlio di 6 ed era malata da tempo di cancro.

E’ morta a 31 anni, dopo che il trattamento del suo tumore con chemioterapia è stato interrotto per 3 mesi per dare priorità ai casi di coronavirus.

Da più di tre anni, infatti, seguiva regolarmente un programma di chemioterapia che le era indispensabile per combattere la sua battaglia contro la malattia. (Leggilo.org)

Se ne è parlato anche su altri media

Kelly è morta per un tumore all’intestino. Stando a quanto riportato dal tabloid britannico, lo scorso marzo i dottori le hanno detto che avrebbero dovuto sospendere la, per tre. (Zazoom Blog)

Kelly Smith era nata a Macclesfield, in Inghilterra, e faceva l'estetista, quando a marzo le hanno comunicato l'interruzione delle sue terapie. Già nei mesi scorsi aveva dichiarato di aver paura di morire, per via di questa decisione, e così è stato, tanto da spegnersi soltanto tre mesi dopo, a giugno. (Il Messaggero)

Lo studio ha mostrato un raddoppio dei tassi di sopravvivenza a 2 anni per i pazienti con glioblastomi trattati con radioterapia più chemioterapia rispetto alla sola radioterapia. Negli Stati Uniti, il 40% della stessa fascia d'età ha ricevuto la terapia combinata nel 1999-2001 e questa percentuale è cresciuta all'80% nel 2010-2013. (PharmaStar)

Lei sapeva che ce l’avrebbe fatta ed infatti, durante il controllo, il medico le ha dato la bellissima notizia. Aveva paura perché sapeva che la sua situazione era molto grave. (Bigodino.it)

Craig Russell, 51 anni, patrigno della paziente ha dichiarato al Daily Mail: “La perdita di Kelly è stata devastante per la nostra famiglia. Lo scorso marzo i medici avevano fatto sapere a Kelly Smith che la sua terapia sarebbe stata interrotta per tre mesi: la giovane donna è morta a giugno, dopo l’estensione del cancro. (L'HuffPost)

Una vicenda che accende la luce su un problema che inizia a farsi stringente anche in Italia: l’impossibilità di curare, e bene, anche per gravi casi di tumore, in un periodo di sovraffollamento delle strutture ospedaliere e degli strumenti diagnostici, monopolizzati dall’emergenza. (Zazoom Blog)