Storico accordo al G7 sulla tassazione globale delle grandi imprese del settore tecnologico; l’aliquota minima sarà del 15%

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Il primo ad annunciare lo storico accordo sulla tassazione globale delle multinazionali del settore tecnologico è stato il tesoro britannico che su Twitter ha parlato di “una stretta sull'elusione fiscale” che farà pagare “la giusta quota” alle multinazionali di Big Tech.

Così il commissario europeo paolo Gentiloni: “Oggi a Londra abbiamo compiuto un grande passo verso un accordo globale senza precedenti sulla riforma della tassazione delle imprese. (RTL 102.5)

La notizia riportata su altre testate

Lo hanno definito tutti «un accordo storico»: al vertice finanziario dei sette grandi del mondo – Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti – si è raggiunta un’intesa di principio su una aliquota globale minima «almeno del 15 per cento» per la tassazione delle grandi imprese, che andrà applicata Paese per Paese. (La Nuova Ferrara)

L’accordo, precisa il ministero dell’Economia britannico, prevede che “i più grandi giganti tecnologici multinazionali pagheranno la loro giusta quota di tasse nei Paesi in cui operano”. Di Maio: “Traguardo storico su tassa ai colossi”. (ilMetropolitano.it)

Intesa «sul principio di una aliquota globale minima del 15% per la tassazione delle grandi imprese, applicata Paese per Paese» che, secondo quanto scrive su Twitter il Tesoro britannico, si tradurrà in «una stretta sull’elusione fiscale» che farà pagare «la giusta quota» alle multinazionali di Big Tech. (Pickline)

"Dopo anni di discussioni, i ministri delle Finanze del G7 hanno raggiunto un accordo storico per riformare il sistema fiscale globale per adattarlo all'era digitale globale", ha detto ai giornalisti. L'accordo al G7 sulla tassazione globale delle multinazionali va nella giusta direzione", scrive su Twitter il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, "L'Europarlamento e l'Unione europea faranno la loro parte",aggiunge Sassoli. (Euroroma.net)

Il vertice dei ministri delle Finanze ha raggiunto l’intesa per un’aliquota minima del 15% sui profitti delle grandi corporate nei vari Paesi. Con una aliquota minima al 25% il beneficio sarebbe stato di 170 miliardi di euro ogni anno (FIRSTonline)

Si tratta di un sistema più equo che punta a pretendere il giusto contributo dalle multinazionali presenti ovunque nel mondo, che facilmente tendono ad eludere le imposte e fuggire verso i cosiddetti paradisi fiscali, non solo Barbados ed Isole Cayman, ma anche Paesi più "occidentali" ed evoluti come Olanda, Irlanda e così via (ilmessaggero.it)