Così scatterà la stretta sui maxi-profitti

La Tribuna di Treviso ESTERI

Il G7 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti) ha raggiunto un’intesa per introdurre un’imposta del 15%, almeno, a livello globale sui profitti delle multinazionali.

Inoltre, si è deciso che il 20% dei profitti superiori al 10% di margini di cui sopra sarà riallocato nei Paesi dove vengono realizzate le vendite, che siano fisiche o digitali.

Diverso l’atteggiamento di Paesi Bassi e Irlanda, che per ora sembrano reticenti, ma che saranno coinvolti nella discussione fra Ocse e G20

Saranno loro a proporre ai Parlamenti nazionali l’introduzione della nuova tassazione minima per le società del comparto Big Tech. (La Tribuna di Treviso)

Ne parlano anche altri media

L’accordo, precisa il ministero dell’Economia britannico, prevede che “i più grandi giganti tecnologici multinazionali pagheranno la loro giusta quota di tasse nei Paesi in cui operano”. Così il ministro dell’Economia britannico, Rishi Sunak, ha annunciato l’accordo trovato al G7 di Londra per una “aliquota globale minima del 15% per la tassazione delle grandi imprese, applicata Paese per Paese. (ilMetropolitano.it)

Saranno colpite le mega compagnie con margini superiori al 10%, come Alphabet (ovvero Google), Amazon, Apple, Facebook, Microsoft e Netflix, che spesso sfruttano le aliquote di favore di alcuni Paesi, come l’Irlanda, per risparmiare. (La Stampa)

Accordo "sul principio di una aliquota globale minima del 15% per la tassazione delle grandi imprese, applicata Paese per Paese", ha scritto su Twitter il Tesoro britannico, parlando "una stretta sull'elusione fiscale" che farà pagare "la giusta quota" alle multinazionali di Big Tech. (dedalomultimedia.it)

L’idea è dunque quella di tassare meno, ma ovunque, aggirando l’elusione fiscale e consentendo ai Paesi come l’Italia dove l’aliquota era più alta di recuperare almeno tutto il dovuto, anche se in percentuale più bassa. (FIRSTonline)

Il primo ad annunciare lo storico accordo sulla tassazione globale delle multinazionali del settore tecnologico è stato il tesoro britannico che su Twitter ha parlato di “una stretta sull'elusione fiscale” che farà pagare “la giusta quota” alle multinazionali di Big Tech. (RTL 102.5)

L’accordo è quello sulla tassazione globale, raggiunto a Londra dai ministri delle Finanze del G7. Intesa «sul principio di una aliquota globale minima del 15% per la tassazione delle grandi imprese, applicata Paese per Paese» che, secondo quanto scrive su Twitter il Tesoro britannico, si tradurrà in «una stretta sull’elusione fiscale» che farà pagare «la giusta quota» alle multinazionali di Big Tech. (Corriere della Sera)