Buco nero: l'importanza di quella fotografia

Quelle osservazioni del 2017 hanno suggerito che l’oggetto in questione, Sagittarius A (Sgr A), fosse un buco nero, poteva esistere per davvero e l’immagine resa pubblica ieri ha fornito la prova regina di questa tesi.

In questo processo, è stata anche compilata una biblioteca senza precedenti di buchi neri simulati da confrontare con le osservazioni».

Un altro buco nero – M87 galassia ellittica gigante Virgo A – in passato era stato “fotografato” ma non si trovava nella nostra galassia ma in un’altra. (Avvenire)

Su altre testate

"L'abbiamo sognata per più di vent'anni e ora finalmente eccola qua". Un'impresa che ha richiesto cinque anni solo per elaborare la gigantesca mole di dati raccolti nel corso di una manciata di notti da otto radiotelescopi distribuiti nei quattro angoli della Terra, dal Polo Sud alla cordigliera delle Ande. (Repubblica TV)

Il sistema di controllo delle antenne europee di Alma, Atacama Large Millimeter/submillimeter Array, è situato in Cile al centro del complesso di otto osservatori radio di tutto il mondo che hanno formato un unico telescopio virtuale chiamato EHT. (Sky Tg24 )

Ma direi che la sfida più grande che dobbiamo affrontare è il fatto che il buco nero si sta evolvendo molto rapidamente” L’immagine conferma che l’oggetto spaziale chiamato Sagittarius A* (Sgr A*) è un buco nero, finora solo un’ipotesi. (Agenzia askanews)

Come è stato possibile fotografare un buco nero? L’idea di poter addirittura “fotografare” un oggetto così strano come un buco nero è estremamente affascinante. (La Nuova Sardegna)

João Tomás Meteored Portogallo 5 ore fa 5 min. Questa è la prima immagine di un buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia, la Via Lattea. Quindi, la prossima grande barriera che deve essere superata dalla Fisica è ciò che sta oltre "l'ombra del buco" (Ilmeteo.net)

MeteoWeb. Catturare la prima immagine in assoluto del buco nero della Via Lattea, al centro della nostra galassia, non è stato un compito facile. L’immagine storica rilasciata giovedì scorso, di Sagittarius A* ha richiesto l’impiego di un set di telescopi a livello planetario chiamato Event Horizon Telescope (EHT). (MeteoWeb)