Modena, topo morto sul cibo per il reparto oncologico: “Forse dolo legato ad ambienti no-vax”

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La procura ha aperto un’inchiesta che non esclude alcuna ipotesi: si indaga su diverse piste, dalle possibili ritorsioni nell’ambito lavorativo al dolo legato agli ambienti no-vax.

L'animale è stato rinvenuto sul vassoio di un ricoverato nel reparto oncologico del nosocomio lo scorso 9 settembre.

Secondo la procura che ha avviato delle indagini sull'accaduto, non sarebbe da escludere l'atto doloso legato ad ambienti no-vax

A cura di Gabriella Mazzeo. (Fanpage.it)

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Il timore di perdere il posto di lavoro, quindi, nel corso del ‘passaggio’ tra le due aziende avrebbe generato tensioni L’episodio si è verificato lo scorso 9 settembre e ora la procura modenese vuole vederci chiaro. (il Resto del Carlino)

Come denunciato dalla stessa Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, il ritrovamento è avvuto durante l'ora di distribuzione dei pasti. Un topo di piccole dimensioni è stato trovato morto sulla pellicola di plastica protettiva che ricopriva una delle pietanze presenti sul vassoio degli alimenti che sarebbero stati distribuiti nella corsia. (ilGiornale.it)

Non è esclusa comunque la pista della ritorsione interna, probabilmente legata a malumori tra dipendenti. A novembre infatti scadrà il subappalto del servizio, che dovrebbe passare a una nuova cooperativa (Open)

Chi ha messo il topo sul vassoio del pasto dell’ospedale? Ormai è certo che si è trattato di un atto doloso, la Procura che sta coordinando le indagini non ha dubbi. (Corriere della Sera)

A Modena continua a far discutere l’episodio del topo morto trovato sulla plastica protettiva di un pasto destinato a un paziente di medicina oncologica del Policlinico. Ogni procedura è stata sottoposta a ulteriore verifica affinché una cosa simile non debba ripetersi mai più” (Virgilio Notizie)

È per questo che gli inquirenti, pur non escludendo ancora nulla, ritengono più plausibile l’ipotesi legata a un atto volontario. Ogni procedura è stata sottoposta a ulteriore verifica affinché una cosa simile non debba ripetersi mai più” (Il Fatto Quotidiano)